Nella puntata di ieri - giovedì 24 aprile - di 'Otto e Mezzo', la popolare trasmissione condotta da Lilli Gruber su La7, il direttore de "Il Giornale" Alessandro Sallusti e il giornalista Gad Lerner si sono scontrati sul significato e sulla storia del 25 aprile e sul concetto di 'antifascismo'.
Oggi si celebrano gli 80 anni dalla Liberazione dell'Italia dal nazifascismo da parte dei partigiani. Una ricorrenza che divide il Paese. Lo ha sempre fatto e quest'anno in maniera ancora più evidente e profonda. Divide la politica e il Parlamento, dove le celebrazioni del Senato sono state disertate dal governo. Divide l'opinione pubblica.
Il governo ha chiesto sobrietà per rispetto alla morte del Papa, facendo fare un salto di qualità allo scontro politico.
Di chi è il 25 aprile? È di tutti come ha auspicato ieri il presidente del Senato Ignazio La Russa, parlando ai banchi vuoti della maggioranza, o è della sinistra e degli eredi dei partigiani? Il dibattito è acceso.
Il confronto tra Gad Lerner e Alessandro Sallusti è stato come sempre vivace e ricco di spunti. Qualche provocazione e un botta e risposta che si è acceso nel momento in cui in studio si è cominciato a parlare delle difficoltà della destra italiana a definirsi antifascista.
Intervenendo sulla questione e rispondendo alla domanda della conduttrice sul tentativo del centrodestra di 'pacificare' il 25 aprile, rendendolo una ricorrenza 'neutrale', non solo di sinistra ma di tutti, il direttore del quotidiano “Il Giornale” ha dichiarato che l'Italia non fu liberata solo dai partigiani comunisti, “che rappresentavano più o meno il 40% delle forze resistenti.”
“ Il resto erano partigiani liberali, partigiani repubblicani, partigiani monarchici, partigiani ebrei...".
Dichiarazioni che hanno immediatamente acceso il dibattito nello studio e in uno dei successivi botta e risposta, Sallusti ha attaccato apertamente il collega Lerner sostenendo che le parole 'resistenza' e 'antifascismo' sono prese in ostaggio dalla sinistra e quindi dichiararsi tale avrebbe significato identificarsi con un certo pensiero veicolato dal collega.
"per cui dire oggi sono antifascista non significa dire una cosa ovvia e banale, cioè non sono fascista e condanno il fascismo, significa dire io sono Gad Lerner. Ecco io non voglio essere Gad Lerner".
Una stoccata a cui Lerner ha ribattuto prontamente con:
"Io non voglio essere l'eretico Sallusti...".
La tensione in studio è salita anche quando la conduttrice ha chiesto ad Alessandro Sallusti se si dichiarasse antifascista, suscitando la replica irritata del giornalista.
Sallusti ha ribattuto di non voler cadere in tali trabocchetti, di non essere fascista e di aver scritto anche un libro a riguardo.
Nel giorno del 25 Aprile, anniversario della Liberazione d’Italia, lo scontro politico e culturale si è riacceso con forza. A fare da cornice, la richiesta di sobrietà del governo per rispetto della morte del Papa. Il dibattito sull’antifascismo, la memoria storica e l’identità del 25 Aprile ha messo in luce le profonde divisioni del Paese.