La sfida tra Lecce e Napoli, valida per la 35ª giornata di Serie A, è molto più di un semplice anticipo del sabato. I partenopei arrivano al Via del Mare con l’obiettivo dichiarato di non perdere terreno nella corsa scudetto, ma ad attenderli ci sarà uno degli stadi più caldi e complicati del campionato.
Il Lecce, infatti, è reduce da una prestazione coraggiosa a Bergamo e vorrà chiudere in bellezza la stagione davanti ai propri tifosi, soprattutto in un momento così delicato per tutto l’ambiente giallorosso. A rendere ancora più tesa l’atmosfera, però, sono state le polemiche scoppiate nei giorni precedenti al match, legate alla gestione dell’ordine pubblico e alla presenza dei tifosi napoletani. Un segnale chiaro che la partita non si giocherà solo sul rettangolo verde, ma anche su un piano emotivo e simbolico molto forte.
A scatenare la bufera è stato un provvedimento della Questura di Lecce che ha portato all’annullamento di ben 701 biglietti acquistati da tifosi del Napoli. Secondo quanto emerso dalle indagini, molti sostenitori partenopei avevano aggirato il divieto imposto agli abitanti della Campania di acquistare biglietti per settori diversi da quello ospiti. L’obiettivo della misura era chiaro: evitare mescolanze potenzialmente pericolose sugli spalti.
Tuttavia, l’arguzia con cui alcuni avevano eluso le restrizioni ha costretto le autorità a intervenire duramente. Il comunicato ufficiale del Lecce, arrivato dopo le dichiarazioni del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, ha avvisato dell’annullamento dei biglietti e invitato i possessori a non recarsi allo stadio. I tagliandi, dichiarati non cedibili, saranno rimborsati. Inoltre, sono stati annunciati controlli intensificati ai varchi del Via del Mare, per garantire il rispetto delle nuove disposizioni e tutelare la sicurezza dell’evento.
La tensione che circonda Lecce-Napoli non è soltanto legata alla rivalità sportiva o alla presenza di tifosi ospiti. Il Via del Mare vivrà un pomeriggio di grande commozione: sarà infatti la prima partita casalinga del Lecce dopo la tragica scomparsa di Graziano Fiorita, fisioterapista storico del club, venuto a mancare poco più di una settimana fa, prima della trasferta di Bergamo. Un lutto profondo che ha colpito tutta la squadra e la tifoseria, che consideravano Fiorita come un membro insostituibile della “famiglia Lecce”.
Contro l’Atalanta, i giallorossi hanno risposto con una prestazione d’orgoglio, strappando un prezioso 1-1 in trasferta. Ora, davanti al proprio pubblico, la squadra di D’Aversa vorrà onorare la memoria di Graziano con una gara all’altezza del momento, giocata con il cuore. È lecito aspettarsi un’atmosfera intensa, toccante, e forse anche nervosa, in cui il rispetto reciproco sarà fondamentale per evitare tensioni fuori luogo.
In un contesto così delicato, il calcio deve tornare al centro, ma servono responsabilità e maturità da parte di tutti. Il Lecce vuole chiudere la stagione con dignità e raccoglimento, mentre il Napoli non può permettersi passi falsi nella corsa al vertice. Tuttavia, è evidente che questa sfida va ben oltre il risultato. I tifosi napoletani, chiamati a rispettare le regole imposte per motivi di sicurezza, dovranno dimostrare sensibilità verso un ambiente provato dal dolore. Qualora ciò non avvenisse, le conseguenze potrebbero essere imprevedibili.
L’esempio dei tifosi dell’Atalanta, che hanno sostenuto il Lecce a Bergamo in un gesto di grande sportività, deve essere un modello da seguire. Il club salentino, dal canto suo, ha scelto di non proseguire nella polemica con la Lega e di concentrarsi esclusivamente sulla partita. Che Lecce-Napoli sia allora una lezione di civiltà e passione, vissuta intensamente ma nel rispetto di chi oggi ha bisogno anche del silenzio per ricordare.