Da circa diciotto mesi, Lucas Paquetá, ex Milan, vive uno dei momenti più complicati della sua carriera: il brasiliano, in forza al West Ham, è al centro di una vicenda giudiziaria che ha offuscato il suo rendimento in campo e minato la sua serenità. Pur continuando a dichiararsi innocente, l’ex giocatore di Milan e Lione si trova sotto i riflettori non solo per le sue prestazioni sportive, ma soprattutto per le accuse che gravano sul suo nome.
Un’indagine della Football Association inglese lo ha messo al centro di sospetti riguardanti presunte irregolarità legate al mondo delle scommesse. L’atmosfera che circonda il talento verdeoro è diventata sempre più pesante e l’episodio avvenuto durante il match di Premier League tra West Ham e Tottenham rappresenta solo l’ultima crepa in un equilibrio emotivo già compromesso.
Durante la sfida di Premier contro il Tottenham Paquetá ha reagito in modo sorprendentemente emotivo a un’ammonizione ricevuta al minuto 73. Dopo il fischio dell’arbitro Michael Oliver e l’esibizione del cartellino giallo, il numero 10 degli Hammers è scoppiato improvvisamente in lacrime, visibilmente scioccato da un episodio apparentemente lieve: e invece la scena ha lasciato interdetti compagni di squadra, avversari e spettatori: è stato necessario l’intervento dello stesso direttore di gara e di alcuni giocatori per consolarlo e cercare di restituirgli un minimo di tranquillità.
La partita è stata momentaneamente sospesa, mentre Paquetá cercava di asciugarsi le lacrime con la maglia, incapace di nascondere il proprio stato d’animo. Dopo appena sette minuti, l’allenatore del West Ham, Graham Potter, ha deciso di sostituirlo, consapevole dell’impossibilità di farlo restare in campo in quelle condizioni. Una reazione che, secondo la stampa inglese, è il sintomo evidente della pressione psicologica che il giocatore sta vivendo.
Alla base del crollo emotivo del brasiliano ci sarebbero le pesanti accuse mosse nei suoi confronti dalla Football Association. Paquetá è indagato per presunta manipolazione di eventi sportivi, nello specifico per aver ricevuto in modo intenzionale dei cartellini gialli durante alcune partite disputate tra novembre 2022 e agosto 2023 (contro Leicester, Aston Villa, Leeds e Bournemouth) per influenzare il risultato di scommesse effettuate in Brasile.
La vicenda, che coinvolge anche il sequestro del suo telefono da parte delle autorità inglesi per un periodo di due mesi, ha subito un’accelerazione nelle ultime settimane. Secondo quanto riportato da The Sun, il centrocampista avrebbe gettato via il proprio smartphone proprio nel momento in cui la FA stava per riottenere il dispositivo per ulteriori analisi.
Questo gesto, ancora inspiegabile, ha aggravato ulteriormente la sua posizione: oltre all’accusa di aver preso parte a un sistema di scommesse illegali, ora si aggiungono quelle di mancata collaborazione e ostruzione alle indagini. Se le accuse venissero confermate, Paquetá rischierebbe la squalifica a vita dai campi da gioco.
Il caso Lucas Paquetá è un chiaro esempio di come, nel calcio moderno, la carriera di un atleta possa essere stravolta da vicende extra-sportive. Un talento riconosciuto, protagonista di una parabola ascendente sia in Europa che con la nazionale brasiliana, si ritrova ora in bilico tra il campo e il tribunale. Al momento, non è ancora stata emessa alcuna sentenza definitiva e il calciatore continua a proclamare la propria innocenza.
Ma la fragilità mostrata nell’ultimo match contro il Tottenham dimostra quanto il peso di questa vicenda stia incidendo sul suo stato mentale e fisico. Per Paquetá, il futuro è più incerto che mai: la speranza è che si possa arrivare a una verità chiara e che, qualora venisse dimostrata la sua estraneità ai fatti, possa tornare a giocare con la libertà e la serenità che lo hanno sempre contraddistinto. In caso contrario, il mondo del calcio potrebbe trovarsi di fronte all’ennesima caduta di una promessa travolta dagli scandali.