L'aula di Palazzo Madama è stato il teatro dell'ennesimo e acceso botta e risposta tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il senatore di Italia Viva, Matteo Renzi. Come sempre accade quando i due leader politici si ritrovano nella stessa stanza.
All'uscita da Palazzo Madama, la premier è apparsa contrariata e con il volto scuro dopo quasi due ore di dibattito, in cui ha replicato alle accuse dell'opposizione.
L'occasione oggi, mercoledì 7 maggio 2025, è stata il 'Premier Time' al Senato, nel corso del quale la presidente del Consiglio ha risposto alle interrogazioni dei senatori. L'intervento introduttivo del leader di IV – un attacco più che una relazione – ha infastidito Giorgia Meloni che ha replicato a tono.
A tono è stata anche la controreplica di Renzi che ha fatto salire la tensione in aula, costringendo il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a intervenire in due occasioni per riportare la calma. Anche questa volta, tra Renzi e Meloni sono volate parole pesanti.
Ecco cosa è successo oggi a Palazzo Madama e cosa si sono detti i due leader politici italiani.
I primi mugugni dai banchi della maggioranza sono iniziati non appena, Matteo Renzi ha preso la parola per illustrare la sua interrogazione, trasformando il suo intervento in un attacco diretto alla premier definendola “campionessa mondiale di incoerenza”.
“Sta facendo il contrario di ciò che ha detto”, ha affermato Renzi, che ha criticato la gestione di alcune aziende strategiche italiane.
“Più che l'internazionale sovranista sembra giochi senza frontiere. Era dai tempi del Britannia che non si vede una stagione di privatizzazioni come questa. Non si sente in contraddizione con ciò che aveva detto?”, ha incalzato, riferendosi alla crescente partecipazione di aziende straniere nei settori chiave del Paese.
L’ex premier è poi passato alla Riforma del Premierato, sostenendo che “è passata dall'essere la madre di tutte le riforme alla suocera di cui non parla più nessuno”. Un riferimento al rallentamento dell’iter parlamentare della riforma, attualmente in stallo.
Renzi ha infine rinfacciato a Meloni la sua posizione sull'eventuale bocciatura del referendum sul Premierato. Su questo punto, Renzi ha ricordato come, a differenza sua che si dimise dopo la bocciatura del referendum su una riforma approvata dal suo Governo, Meloni abbia dichiarato che, in caso di esito negativo a un eventuale referendum sulla riforma, non intende dimettersi.
Un attacco a tutto tondo quello di Matteo Renzi, che ha avuto come sottofondo i borbottii della maggioranza. Il suo intervento ha suscitato una pronta e decisa reazione da parte di Giorgia Meloni, la quale ha risposto con veemenza alle accuse mosse dal senatore di Italia Viva.
La premier, visibilmente infastidita, ha esordito dicendo che le era “sfuggita la domanda”, sottolineando come l’intervento di Renzi non fosse tanto finalizzato a illustrare l’interrogazione, quanto piuttosto a colpire lei e il suo governo.
In merito alla questione del premierato e delle sue eventuali dimissioni in caso di sconfitta al referendum, Meloni ha replicato con fermezza a Renzi, assicurandogli: “Lo farei anche volentieri, ma non farò mai niente che abbia già fatto lei”, concludendo il suo intervento tra gli applausi del suo schieramento.
La risposta di Renzi non si è fatta attendere e ha alzato ulteriormente la temperatura.
“Mi fa piacere che la presidente, leggermente innervosita, non abbia capito la domanda che era semplice”, ha esordito il leader di Italia Viva, enfatizzando il “nervosismo” della premier.
Poi, replicando alla frecciata di Meloni sulle dimissioni post-referendum, ha aggiunto:
“Lei ha detto che non farà niente di quello che ho fatto io, e io le dico: ce ne siamo accorti”. Le sue parole hanno scatenato l’applauso dell’opposizione e i mormorii della maggioranza, mentre Renzi elencava le riforme attuate dal suo governo.
Ho fatto delle domande alla Presidente del Consiglio. Si è inspiegabilmente innervosita e la maggioranza ha provato a interrompere coi soliti ululati. Ma non ci fanno paura: più provano a zittirci, più noi rilanciamo sui contenuti. Avete seguito? https://t.co/GFe5USYnYc
— Matteo Renzi (@matteorenzi) May 7, 2025
La replica di Matteo Renzi a Giorgia Meloni ha contribuito a far salire la tensione in aula, con il presidente del Senato, Ignazio La Russa, costretto più volte a richiamare all’ordine la maggioranza per consentire al leader di Iv di continuare il suo intervento. Tuttavia, i richiami non sono riusciti a placare gli animi.
“Non è che siete nervosi, siete preoccupati, tant’è che volete cambiare la legge elettorale”, ha detto Renzi, rivolgendosi ai banchi della maggioranza, alimentando ulteriormente la tensione e suscitando il rimprovero di La Russa, che lo ha invitato a non interagire con la maggioranza.
Un richiamo che Renzi ha giudicato inopportuno, rispondendo con una punta di ironia: “Mi sembrava strano che lei facesse un intervento netto da presidente del Senato senza richiamare all’ordine chi sta parlando, ma va bene”.