La corsa salvezza in Serie A si conferma, ancora una volta, una delle più incerte e appassionanti degli ultimi anni. Con tre giornate ancora da disputare, cinque squadre sono coinvolte nella lotta per evitare l’ultimo posto disponibile per la retrocessione. Lecce, Empoli e Venezia occupano attualmente le posizioni più a rischio, con rispettivamente 25, 26 e 26 punti.
Un piccolo margine di sicurezza sembra invece accompagnare Verona e Parma, ferme a 32 punti. Apparentemente fuori dalla zona calda, i gialloblù e i crociati potrebbero tuttavia ritrovarsi coinvolti in pieno nella lotta per non retrocedere già a partire dalla prossima giornata. La classifica è corta e il calendario propone incroci pericolosi. Bastano pochi risultati sfavorevoli, o favorevoli, a seconda della prospettiva, e la zona retrocessione potrebbe allargarsi, stravolgendo la situazione attuale.
Se fino a oggi Verona e Parma sono sembrate relativamente tranquille, le sfide in programma nel prossimo turno potrebbero rimettere tutto in discussione. Il Verona ospita il Lecce al Bentegodi in uno scontro diretto che, sulla carta, sembra la partita spartiacque della stagione. Una vittoria consentirebbe agli uomini di Zanetti di chiudere i conti, ma una sconfitta aprirebbe scenari imprevedibili. I salentini, infatti, salirebbero a 30 punti, portandosi a sole due lunghezze dai veneti, e rilanciando con forza la propria corsa salvezza.
Contemporaneamente, il Venezia giocherà in casa contro una Fiorentina affaticata dal ritorno di Conference League contro il Betis, dove i viola dovranno rimontare il 2-1 dell’andata: una condizione che potrebbe favorire i lagunari nella ricerca di punti vitali.
Ma il vero ago della bilancia potrebbe essere l’Empoli. I toscani affronteranno il Parma al Castellani e, in caso di vittoria, salirebbero a 28 punti. In quel caso sia il Verona che il Parma si ritroverebbero risucchiati nella bagarre, con Lecce, Empoli e Venezia improvvisamente più vicine di quanto ci si potesse aspettare. Insomma, la situazione è delicata: basta che vincano Lecce, Empoli e Venezia, e il margine costruito finora da Verona e Parma svanisce. Sarebbe l’inizio di un finale di campionato tesissimo.
L’Hellas Verona ha dimostrato lungo tutto il campionato di avere la grinta e il carattere necessari per affrontare battaglie salvezza come questa. Sotto la guida di Paolo Zanetti, la squadra ha trovato una propria identità, fatta di compattezza, ordine tattico e spirito di sacrificio. Nonostante una rosa senza nomi altisonanti, il gruppo ha sempre risposto presente nei momenti decisivi. Le vittorie contro dirette concorrenti e alcuni pareggi pesanti hanno permesso ai gialloblù di accumulare quel piccolo tesoretto di punti che oggi tiene a distanza la zona rossa.
Però è pur vero che la determinazione, da sola, potrebbe non bastare. È in partite come quella contro il Lecce che si vede davvero la forza di una squadra: la capacità di gestire la pressione, di restare lucidi quando ogni pallone pesa come un macigno. Il Verona dovrà giocare con la consapevolezza che una vittoria vale la salvezza, ma anche con la paura di perdere tutto. E spesso è proprio in questi frangenti che si decide una stagione. La mentalità, il coraggio e la freddezza sotto stress faranno la differenza più delle doti tecniche.
La classifica dice che Verona e Parma hanno 5 o 6 punti di vantaggio su chi insegue. Ma nella realtà della Serie A, specie in coda, nulla è mai davvero acquisito. La prossima giornata, con scontri diretti e incroci pericolosi, potrebbe rimescolare completamente le carte. Ecco perché nessuno può permettersi di abbassare la guardia. Per l’Hellas, battere il Lecce significherebbe archiviare la pratica salvezza con due giornate di anticipo. Ma in caso di sconfitta, si aprirebbe una nuova, e inquietante, fase del campionato: un finale in apnea, dove ogni errore potrebbe costare la Serie A.