La Fiorentina è chiamata all’impresa. Dopo il 2-1 subito in casa del Real Betis nell’andata della semifinale di Conference League, la squadra di Raffaele Palladino deve ora ribaltare il risultato tra le mura amiche per staccare il biglietto per la finale europea. Un compito difficile, ma non impossibile, soprattutto se può contare su un centravanti come Moise Kean.
L’attaccante, autore fin qui di una stagione sontuosa, rappresenta la carta principale da giocare per rimettere in pari il confronto e, possibilmente, superare gli andalusi. Se c’è un uomo a cui affidarsi in una notte che può valere un pezzo di storia, è proprio lui: un giocatore silenzioso ma letale, abituato a parlare poco e segnare molto, e che quest'anno alla Fiorentina ha dato tantissimo, non solo sotto il profilo realizzativo.
Dopo aver vissuto giorni complicati lontano dal gruppo per motivi familiari, Kean ha stretto i denti ed è comunque sceso in campo nella sfida d’andata, disputando un tempo con grande generosità, pur non nelle condizioni ideali. Stavolta, però, è tutta un’altra storia. A Firenze si è preparato con il piglio giusto e ha lasciato alle spalle le distrazioni extracampo. Palladino lo avrà a disposizione sin dal primo minuto, e non è un dettaglio da poco.
Kean non è soltanto il finalizzatore del gioco viola, ma un punto di riferimento costante per tutta la manovra offensiva: regge i duelli spalla a spalla, protegge palla come pochi in Serie A e crea spazi per i compagni. La sua presenza in area costringe le difese avversarie a stare alte e compatte, aprendo varchi su cui la Fiorentina costruisce le sue trame. Contro una squadra esperta e organizzata come il Betis, serviranno anche le sue qualità fisiche e mentali, nonchè la forza fisica e psicologic che indubbiamemente hanno dato un'arma in più a questa squadra.
La stagione 2024-2025 ha segnato un punto di svolta per Moise Kean. Dopo anni di alti e bassi, l’attaccante classe 2000 ha finalmente trovato a Firenze il contesto ideale per esprimere il proprio potenziale. I numeri parlano chiaro: 17 gol in 30 presenze di campionato, segnati in 2.531 minuti complessivi, spesso pesanti, molti dei quali decisivi per le sorti della partita. In Conference League, Kean ha aggiunto 5 reti in 10 apparizioni, con 577 minuti giocati.
Ha timbrato anche in Coppa Italia, pur senza riuscire a evitare l’eliminazione ai rigori contro l’Empoli. In totale, fanno 23 gol stagionali, una cifra che racconta più di tante parole. Un rendimento che ha spostato le ambizioni della Fiorentina e ha messo Kean al centro del progetto tecnico: da scommessa in cerca di rilancio a leader tecnico e trascinatore, pronto a firmare la terza finale europea consecutiva del club.
Moise Kean si è guadagnato la fiducia di Firenze a suon di prestazioni e gol, ma sa bene che adesso è il momento di andare oltre. La semifinale di ritorno contro il Betis rappresenta un bivio della stagione viola e forse anche della sua carriera. Fare la differenza in una partita così importante può valere molto più di un semplice gol: è il passaporto per la consacrazione.
La Fiorentina ha bisogno di uno come lui, di un centravanti che sa come colpire, che accetta il peso della responsabilità e che ha già dimostrato di poterla sostenere. Tutto è pronto per una notte da ricordare, e Palladino lo sa: se c’è un giocatore su cui puntare, quello è Moise Kean. Adesso, più che mai, tocca a lui, per fare il salto di qualità che ci si aspetta da tempo.