Gira e rigira, di chi è la colpa se anche questa volta non abbiamo un Papa italiano? Se anche questa volta abbiamo fatto una brutta figura? Se anche questa volta siamo entrati Papi e siamo usciti, tutti (tutti!), cardinali? Elementare Watson, domanda pleonastica: la colpa è dei politici. Anzi: di "lor signori politici". Agghiacciante. Anzi, diciamola come Antonio Conte: "A-g-g-h-i-a-c-c-i-a-n-d-e!".
La colpa è dei signori politici che ci rappresentano. Ahò, ma 'ndò annamo con questi? Se ne lamenta il tassista, se ne lamenta il barista, se ne lamenta il barbiere, se ne lamenta il portinaio, se ne lamenta il tabaccaio. E se ne lamenta, lui: l'uomo qualunque, l'uomo del "popolo". Che, a differenza di quello del monte di una vecchia pubblicità, non dice mai sì.
Se ne lamenta l'uomo arrabbiato sempre e comunque che quando gli capita di avere un politico a portata di insulto, non crede ai suoi occhi: si frega le mani, si avvicina al malcapitato onorevole e può sparare, magari gonfiando il petto e dandosi un'aria da Mario Brega:
Il coro vergogna, vergogna! sembra di sentirlo partire automaticamente a supporto. Ma tutto questo è capitato davvero ieri. Anno Domini 2025. A Roma. Subito dopo la fumata bianca e l'Habemus papam che ha annunciato al mondo Robert Francis Prevost, nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Illinois: Stati Uniti d'America, maledizione! Ma tutto questo è capitato ai danni di Carlo Calenda.
E insomma: questa volta all'uomo della strada è andata male. L'arrabbiato comunque che si è lamentato di non avere un Papa italiano per colpa dei politici questa volta ha trovato pane per i suoi denti. Ha trovato uno nient'affatto solito a farsi scivolare le cose addosso. Complici i social, naturalmente.
Del resto, ai pivelli di quel liceo di Genova che hanno osato scrivere sui muri della loro scuola "Calenda traditore" o "Sopprimiamo Calenda" con una bella Z putiniana a corredo, lui non gliel'ha mandata a dire: ha pubblicato l'indirizzo di casa sua. Dove li sta ancora aspettando
E quindi: tu, uomo qualunque! Hai bullizzato l'onorevole Calenda? Allora questo è quello che ti meriti. Questo è il minimo che potevi aspettarti:
Ora, immaginate questa storia quando è finita sotto gli occhi del super favorito della vigilia Pietro Parolin. Oppure degli altri due cardinali italiani che erano dati in odor di veste bianca, Matteo Zuppi o Pierbattista Pizzaballa. Quale sarà stata la loro reazione? Avranno avuto un gesto di stizza o un sorriso amaro? Vox populi, vox dei, del resto, no? Il popolo capisce certe cose al volo. Allora: perché, mentre erano rinchiusi in Sistina, nessun politico italiano ha risposto ai cardinali al telefono per racimolare qualche voto a loro favore? È dal 1978 che non ci va bene un conclave! Dal 1978, 47 anni fa!
E insomma: secondo l'uomo qualunque, quello che la mattina consulta il meteo e se piove, il governo è ladro (ma se dà sole, il governo è ladro lo stesso) si stava meglio quando si stava peggio. Oh, signora mia! Sono i numeri che lo dicono: su 267 Pontefici, l'Italia ne ha avuti la bellezza di 213. Ed è possibile che da quasi mezzo secolo il Paese dei Santi, dei navigatori e dei poeti non riesca più ad esprimerne uno?
La colpa è dei politici, di questa classe politica che anno dopo anno diventa sempre peggio. La colpa è della casta.
Ahò, sanno solo litigà in tv e prendersi lo stipendio... E noi che figura ce famo?
E in effetti, questi sono i risultati: Oltretevere, in successione, un polacco, un tedesco, un argentino, un a-me-ri-ca-no addirittura! Che una volta, a quelli di Roma, almeno gli potevi chiedere di fare Tarzan.
Ora, invece? Manco più quello. Ché l'indulgenza quanto può valere?