13 May, 2025 - 12:37

I Campi Flegrei possono distruggere l'Europa? Ecco cosa causerebbe un'eruzione del vulcano

I Campi Flegrei possono distruggere l'Europa? Ecco cosa causerebbe un'eruzione del vulcano

I Campi Flegrei, situati nel cuore dell’area metropolitana di Napoli, rappresentano uno dei sistemi vulcanici più complessi e monitorati al mondo. Con una storia eruttiva segnata da eventi catastrofici, questo supervulcano solleva domande cruciali: quali sarebbero le conseguenze di una sua eruzione? Potrebbe davvero minacciare l’Europa intera? Analizziamo scenari scientifici, rischi reali e misure di prevenzione.

Campi Flegrei, storia eruttiva: tra passato e presente

I Campi Flegrei hanno una storia geologica dominata da due super-eruzioni:

  • Ignimbrite Campana (39.000 anni fa): considerata l’evento esplosivo più violento del Mediterraneo, rilasciò 150 km³ di magma, coprendo un’area di 5 milioni di km² con ceneri e causando un raffreddamento climatico globale.
  • Eruzione di 109.000 anni fa: recenti studi hanno rivelato un altro evento di magnitudo 7.6, con colonne di cenere alte 55 km e ceneri disperse fino in Grecia e Turchia.
  • L’ultima eruzione significativa risale al 1538 (Monte Nuovo), ma rilasciò solo 0,03 km³ di materiale, dimostrando come il vulcano possa alternare fasi di quiescenza a esplosioni moderate.

Scenario di un’eruzione moderna: rischi locali e globali

1. Carattere esplosivo e impatto immediato

Secondo la Protezione Civile, un’eventuale eruzione avrebbe un carattere esplosivo, con:

  • Lancio di bombe vulcaniche e blocchi nelle aree limitrofe, distruggendo infrastrutture.
  • Flussi piroclastici letali, in grado di percorrere decine di chilometri e carbonizzare ogni forma di vita.
  • Ceneri e lapilli trasportati dal vento, seppellendo Napoli sotto metri di materiale e paralizzando i trasporti aerei.

2. Effetti climatici ed economici

Le eruzioni di grande scala potrebbero innescare un inverno vulcanico:

  • Immissione di zolfo nell’atmosfera, con formazione di nubi che riducono la radiazione solare, causando cali delle temperature globali e collassi agricoli.
  • Danni economici stimati in centinaia di miliardi di euro, legati all’interruzione delle catene produttive e al crollo del turismo.

3. Rischio tsunami e venti transnazionali

  • Un’eruzione sottomarina potrebbe generare tsunami con onde alte oltre 30 metri nel Mediterraneo.
  • I venti dominanti trasporterebbero ceneri tossiche verso Nord-Europa, esponendo paesi come Francia e Germania a piogge acide e inquinamento atmosferico.

Il parere della scienza: allarme o tranquillità?

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) sottolinea che:

  • Non ci sono segni imminenti di eruzione, nonostante il sollevamento del suolo (2,5 cm solo ad aprile 2024) e l’aumento della sismicità.
  • La probabilità di un evento paragonabile all’Ignimbrite Campana è “bassissima”, mentre scenari più realistici prevedono eruzioni di piccola-media entità.
  • Il sistema di monitoraggio multiparametrico rileva costantemente deformazioni del suolo, gas e attività sismica, permettendo un preavviso di mesi in caso di crisi.

Tuttavia, studi recenti avvertono che la crosta sotto i Campi Flegrei si sta indebolendo, aumentando la probabilità di fratture e risalita magmatica a lungo termine.

Preparazione e sfide logistiche

  • Piani di evacuazione: oltre 500.000 persone vivono nella “zona rossa”, ma l’evacuazione richiederebbe almeno 72 ore, con criticità legate alla densità abitativa e alla viabilità.
  • Comunicazione del rischio: documentari mediatici (es. quello della RSI svizzera) hanno sollevato allarmismi, spingendo l’INGV a precisare che nessuna eruzione è prevista a breve termine.
  • Ricerca scientifica: progetti internazionali studiano il magma superficiale (3-4 km di profondità) per migliorare i modelli predittivi.
AUTORE
foto autore
Redazione
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE