14 May, 2025 - 11:47

Arretrati contratto forze armate, quando in busta paga? I motivi del ritardo

Arretrati contratto forze armate, quando in busta paga? I motivi del ritardo

Il rinnovo del contratto per le Forze Armate e di Polizia relativo al triennio 2022-2024 ha portato con sé un atteso adeguamento stipendiale e il riconoscimento degli arretrati, ma anche una lunga scia di ritardi e incertezze che hanno generato malumori tra il personale in divisa. Vediamo quando arriveranno gli arretrati in busta paga e quali sono le cause principali di questo ennesimo slittamento.

Forze armate, quando arrivano gli arretrati in busta paga?

La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo contratto è avvenuta solo il 18 aprile 2025, dando finalmente il via libera all’adeguamento degli stipendi e al pagamento degli arretrati per il personale delle Forze Armate e di Polizia. Inizialmente, l’Amministrazione aveva annunciato la volontà di liquidare gli arretrati già con un cedolino straordinario a maggio 2025, subito dopo l’emissione dello stipendio ordinario. Tuttavia, la realtà si è rivelata più complessa: i pagamenti, secondo le ultime comunicazioni ufficiali e sindacali, sono destinati a slittare.

Al momento, la maggior parte delle fonti conferma che gli arretrati saranno pagati tra la fine di maggio e giugno 2025, con la possibilità di ulteriori rinvii fino a luglio per alcune categorie. In particolare, NoiPa – il sistema informatico che gestisce le retribuzioni del pubblico impiego – sta lavorando per predisporre il cedolino straordinario, ma i tempi tecnici e amministrativi sono molto stretti. L’adeguamento permanente dello stipendio, invece, entrerà in vigore solo con il cedolino di luglio 2025.

Gli importi degli arretrati

L’importo degli arretrati varia in base al grado e alla qualifica del personale. Secondo le tabelle ufficiali, si va da circa 720 euro netti per i ruoli di base fino a oltre 2.000 euro lordi per le qualifiche più alte. Gli importi tengono conto delle somme già erogate in passato, come l’indennità di vacanza contrattuale e l’anticipo sul rinnovo, che vengono decurtate dal totale spettante. Gli arretrati coprono il periodo dal 1° gennaio 2024 fino alla data di entrata in vigore del nuovo contratto, includendo anche la tredicesima e gli eventuali effetti su pensione e TFS.

I motivi del ritardo

Il ritardo nell’erogazione degli arretrati non è un caso isolato, ma una prassi consolidata che si ripete a ogni rinnovo contrattuale. Le cause principali sono molteplici:

  • Tempistiche della concertazione contrattuale: la trattativa per il rinnovo inizia sempre troppo tardi, spesso con la firma a ridosso della scadenza del triennio di riferimento. Questo comporta che la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale avvenga quando il nuovo anno è già iniziato, lasciando poco tempo agli uffici amministrativi per adeguarsi.
  • Tempi tecnici di NoiPa: il sistema informatico centrale deve aggiornare le tabelle stipendiali, calcolare gli arretrati e predisporre i cedolini straordinari. Le procedure sono complesse e richiedono verifiche incrociate per evitare errori nei pagamenti.
  • Ritardi burocratici: la macchina amministrativa è spesso rallentata da procedure farraginose, controlli e necessità di coordinamento tra diversi ministeri (Economia, Difesa, Interno).
  • Aggiornamento dei software fiscali: in alcuni casi, come segnalato anche nel 2025, un ritardo nell’adeguamento dei software ha causato disallineamenti nelle buste paga, penalizzando i lavoratori pubblici e costringendo a ulteriori correzioni.
  • Festività e ponti: il periodo di pubblicazione del contratto (tra il 25 aprile e il 1° maggio) ha ridotto ulteriormente i giorni lavorativi disponibili per completare le procedure di pagamento.

Le reazioni del personale e dei sindacati

Il malcontento tra il personale delle Forze Armate e di Polizia è palpabile. I sindacati hanno più volte denunciato la lentezza e la mancanza di trasparenza nell’erogazione degli arretrati, chiedendo interventi urgenti per garantire il rispetto dei diritti acquisiti. Anche in Parlamento sono state presentate interrogazioni per sollecitare i ministeri competenti a risolvere la situazione e a evitare che questi ritardi diventino la norma a ogni rinnovo contrattuale.

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