Il rinnovo del contratto per le Forze Armate e di Polizia relativo al triennio 2022-2024 ha portato con sé un atteso adeguamento stipendiale e il riconoscimento degli arretrati, ma anche una lunga scia di ritardi e incertezze che hanno generato malumori tra il personale in divisa. Vediamo quando arriveranno gli arretrati in busta paga e quali sono le cause principali di questo ennesimo slittamento.
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo contratto è avvenuta solo il 18 aprile 2025, dando finalmente il via libera all’adeguamento degli stipendi e al pagamento degli arretrati per il personale delle Forze Armate e di Polizia. Inizialmente, l’Amministrazione aveva annunciato la volontà di liquidare gli arretrati già con un cedolino straordinario a maggio 2025, subito dopo l’emissione dello stipendio ordinario. Tuttavia, la realtà si è rivelata più complessa: i pagamenti, secondo le ultime comunicazioni ufficiali e sindacali, sono destinati a slittare.
Al momento, la maggior parte delle fonti conferma che gli arretrati saranno pagati tra la fine di maggio e giugno 2025, con la possibilità di ulteriori rinvii fino a luglio per alcune categorie. In particolare, NoiPa – il sistema informatico che gestisce le retribuzioni del pubblico impiego – sta lavorando per predisporre il cedolino straordinario, ma i tempi tecnici e amministrativi sono molto stretti. L’adeguamento permanente dello stipendio, invece, entrerà in vigore solo con il cedolino di luglio 2025.
L’importo degli arretrati varia in base al grado e alla qualifica del personale. Secondo le tabelle ufficiali, si va da circa 720 euro netti per i ruoli di base fino a oltre 2.000 euro lordi per le qualifiche più alte. Gli importi tengono conto delle somme già erogate in passato, come l’indennità di vacanza contrattuale e l’anticipo sul rinnovo, che vengono decurtate dal totale spettante. Gli arretrati coprono il periodo dal 1° gennaio 2024 fino alla data di entrata in vigore del nuovo contratto, includendo anche la tredicesima e gli eventuali effetti su pensione e TFS.
Il ritardo nell’erogazione degli arretrati non è un caso isolato, ma una prassi consolidata che si ripete a ogni rinnovo contrattuale. Le cause principali sono molteplici:
Il malcontento tra il personale delle Forze Armate e di Polizia è palpabile. I sindacati hanno più volte denunciato la lentezza e la mancanza di trasparenza nell’erogazione degli arretrati, chiedendo interventi urgenti per garantire il rispetto dei diritti acquisiti. Anche in Parlamento sono state presentate interrogazioni per sollecitare i ministeri competenti a risolvere la situazione e a evitare che questi ritardi diventino la norma a ogni rinnovo contrattuale.