Jannik Sinner, il giovane campione del tennis mondiale, continua a sorprendere non solo per i suoi successi sportivi, ma anche per le sue scelte fuori dal campo.
Negli ultimi mesi, infatti, Sinner ha declinato l’invito a partecipare a una cerimonia ufficiale al Quirinale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma ha invece accettato con entusiasmo l’invito di Papa Leone XIV, diventando il primo personaggio pubblico ricevuto dal nuovo Pontefice.
Una decisione che ha fatto discutere e che offre interessanti spunti di riflessione sul rapporto tra sport, istituzioni e spiritualità.
A gennaio 2025, la Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP) è stata invitata al Quirinale per celebrare i successi dell’anno precedente, tra cui la storica vittoria in Coppa Davis e la Billie Jean King Cup. In quell’occasione, però, Sinner – fresco bi-campione dell’Australian Open e numero uno del mondo – ha scelto di non partecipare.
La motivazione ufficiale è stata la necessità di riposare dopo settimane intense di competizioni e di gestire con attenzione la propria programmazione sportiva, anche alla luce di alcuni recenti problemi di salute che avevano richiesto particolare attenzione.
L’assenza di Sinner non è passata inosservata e ha alimentato dibattiti tra tifosi e addetti ai lavori. Il presidente della FITP, Angelo Binaghi, ha spiegato che il ragazzo aveva bisogno di recuperare dopo uno sforzo psicofisico notevole, sottolineando che il presidente Mattarella aveva compreso perfettamente la situazione e non aveva interpretato la scelta come uno sgarbo istituzionale.
Tuttavia, la decisione di Sinner ha segnato una differenza rispetto all’anno precedente, quando, dopo la vittoria agli Australian Open, aveva incontrato sia la premier Giorgia Meloni sia lo stesso Mattarella in momenti istituzionali di grande visibilità.
A distanza di pochi mesi, Sinner è tornato protagonista delle cronache, questa volta per un incontro in Vaticano con Papa Leone XIV, appena eletto Pontefice. Il 14 maggio 2025, Sinner – accompagnato dai genitori Hanspeter e Siglinde e dal presidente della FITP Angelo Binaghi – è stato ricevuto dal Papa in una sala attigua all’Aula Paolo VI, in un clima informale e cordiale.
Il nuovo Papa, noto per la sua passione per il tennis, ha voluto che il suo primo incontro ufficiale non fosse con un politico o una personalità istituzionale, ma proprio con il campione altoatesino, impegnato in quei giorni negli Internazionali di Roma. Un segnale chiaro di attenzione al mondo dello sport e ai suoi valori, ma anche una scelta che ha “beffato” politici e istituzioni, come sottolineato da molti osservatori.
Durante l’incontro, Sinner ha donato al Papa una copia della sua racchetta, mentre il presidente Binaghi ha consegnato una tessera onoraria della FITP a Leone XIV. Non sono mancati momenti di leggerezza e battute, come il simpatico scambio sulla possibilità di giocare una partita di tennis in Vaticano, subito sdrammatizzato dal Pontefice che ha scherzato: “Qua rompiamo qualcosa! Meglio di no”.
Il Papa aveva già dimostrato la sua simpatia per Sinner, ironizzando pubblicamente sul cognome del tennista – che in italiano significa “peccatore” – e manifestando il desiderio di promuovere lo sport come strumento di dialogo e inclusione.
La decisione di Sinner di saltare l’incontro con Mattarella ma di accettare quello con il Papa non è solo una questione di calendario o di priorità personali. Riflette piuttosto la complessità del ruolo che oggi gli sportivi di vertice ricoprono nella società italiana e internazionale.
Da un lato, la necessità di tutelare la propria salute e la propria carriera, evitando sovraesposizioni mediatiche e istituzionali che possono risultare logoranti.
Dall’altro, la consapevolezza che certi incontri, come quello con il Pontefice, possono assumere un valore simbolico e umano molto forte, soprattutto in un momento storico in cui lo sport viene visto come veicolo di valori positivi e di unità.
La scelta di Papa Leone XIV di ricevere per primo Sinner, e non un leader politico, rappresenta inoltre un messaggio preciso: lo sport, e chi lo pratica ai massimi livelli, può essere un esempio e un punto di riferimento per le nuove generazioni, al di là delle appartenenze e delle logiche di potere.
Sinner, con la sua umiltà e il suo stile riservato, incarna perfettamente questo modello, diventando un simbolo non solo di successo, ma anche di equilibrio e autenticità.