La serie danese in 6 episodi, Reservatet, ha scalato rapidamente la classifica di Netflix, conquistando il primo posto tra le serie più viste anche nel nostro paese, grazie alla sua trama gialla intensa e dal ritmo avvincente.
Ambientata in un'isola esclusiva della Danimarca, chiamata Zelanda del Nord, la serie racconta le storie di famiglie benestanti con ragazze alla pari che si prendono cura dei loro figli e delle loro case.
Ma le cose non vanno per il verso giusto. La sparizione di Ruby, ragazza filippina alla pari di una famiglia benestante, fa venire fuori terribili segreti. Vediamo come finisce la serie, cosa significa e se ci sarà una seconda stagione.
Prima di continuare nella lettura, guarda il trailer ufficiale, grazie a Movie Digger:
Nel cuore pulsante di "Reservatet" una serie crime drama danese disponibile su Netflix, si cela un finale che ci lascia con alcune risposte, ma anche con alcune domande. Un abisso di ambiguità che riflette le oscure verità nascoste sotto la patina dorata di una ricca isola danese.
La storia racconta la misteriosa scomparsa di Ruby Tan, una giovane ragazza alla pari filippina. La sua vicina, Cecilie, interpretata da Marie Bach Hansen, si convince quasi da subito che qualcosa di sinistro sia accaduto, anche perché la ragazza, la sera prima, aveva provato a chiederle aiuto.
Mentre la polizia locale, tratta inizialmente il caso con una certa superficialità – dopotutto, si tratta "solo" di una collaboratrice domestica straniera – Cecilie e la sua stessa ragazza alla pari, Angel iniziano a indagare per conto proprio.
Questa loro ricerca della verità scoperchia un vaso di Pandora scandaloso e fa crollare le eleganti facciate delle ville circostanti e delle famiglie che le abitano.
L'impegno di Cecilie viene messo a dura prova quando le indagini toccano da vicino la sua stessa famiglia, costringendola a confrontarsi con i propri pregiudizi e a riconsiderare l'ambiente in cui sta crescendo i suoi figli. I sospetti, infatti, ricadranno anche su suo marito, accusato di stupro 23 anni prima.
Ma andiamo per ordine.
La scoperta del corpo di Ruby, incinta e annegata, intensifica la caccia al colpevole. Inizialmente i sospetti si concentrano su Rasmus Hoffmann (Lars Ranthe), il datore di lavoro di Ruby, e poi, come abbiamo anticipato, sul marito di Cecilie, Mike (Simon Sears).
Il test del DNA, però, scagiona Mike. La verità, infatti, è ben più torbida e inquietante: il padre del bambino di Ruby non è nemmeno Rasmus, ma suo figlio minorenne, Oscar (Frode Bilde Rønsholt).
È stato il quindicenne, infatti, a violentare e a mettere incinta Ruby.
Oscar e altri ragazzi, tra cui il figlio di Cecilie, Viggo, hanno un gruppo di messaggistica dove condividono contenuti pornografici e video girati di nascosto.
Viggo, chiaramente a disagio, viene spinto a contribuire, ma il suo senso di colpa lo tormenta. È proprio un video mostrato da Oscar a Viggo – un filmato che non viene condiviso nel gruppo perché troppo grave, riguarda infatti lo stupro di Ruby, a far venire fuori la profondità della depravazione del giovane Hoffmann.
Nonostante tutto questo, la madre di Oscar, Katarina (Danica Curcic), riesce a far sparire ogni prova che potrebbe incriminare il figlio.
E così Oscar, invece di affrontare le conseguenze delle sue azioni, viene mandato in collegio, un modo per allontanarlo dai "problemi" e preservare l'immagine della famiglia. Il privilegio, ancora una volta, lo protegge.
Ma la domanda più grande che aleggia sul finale riguarda la morte di Ruby. La polizia propende per il suicidio, ma Cecilie e lo spettatore sono portati a dubitarne.
L'ambiguità raggiunge il suo culmine in un confronto finale tra Cecilie e Katarina sul molo.
Quando Cecilie le chiede se Ruby le avesse confessato lo stupro e come sia morta, Katarina risponde in modo evasivo e provocatorio.
Parla di come lei insegni al figlio a lottare per i propri privilegi, e alla domanda se sia stata lei a uccidere Ruby, replica con un agghiacciante: "E se l'avessi fatto?", aggiungendo che "quegli uomini pensano che tutto si risolva da solo".
Questa battuta finale non offre una confessione esplicita, ma insinua fortemente il sospetto che sia stata Katarina a uccidere Ruby, per proteggere suo figlio e lo status della famiglia.
La serie, quindi, si conclude lasciando lo spettatore a interrogarsi sulla reale colpevolezza e sulla possibilità che la verità venga a galla.
"Reservatet" è stata concepita come una miniserie, e al momento non ci sono conferme su una possibile seconda stagione che possa sciogliere questi nodi irrisolti. Vi terremo aggiornati.