La corsa salvezza in Serie A entra nel vivo e il Lecce è tra le squadre chiamate a giocarsi il futuro nelle ultime due giornate. Con 28 punti in classifica, i giallorossi si trovano a pari merito con l’Empoli, e addirittura superati dal Venezia, protagonista di un sorprendente finale di stagione sotto la guida di Di Francesco. Per la squadra salentina, non c’è più margine di errore: la sfida casalinga contro il Torino è diventata una finale anticipata. Una partita che il Lecce dovrà affrontare con il coltello tra i denti, perché da questa sfida dipende gran parte delle possibilità di restare in Serie A. Ma perché questa sfida con i granata è così cruciale per il destino dei giallorossi?
Il Lecce è chiamato a conquistare tre punti fondamentali contro un Toro che, pur non avendo più obiettivi di classifica, non regalerà nulla. I granata arriveranno al Via del Mare privi di pressioni, il che potrebbe rendere la gara ancora più insidiosa per i padroni di casa. I conti, però, sono semplici: vincere per portarsi a quota 31 punti e restare agganciati alla speranza.
La situazione è resa ancora più delicata dal calendario delle dirette concorrenti: l’Empoli, infatti, se la vedrà col Monza e poi chiuderà in casa contro un Verona quasi salvo. Il Venezia, dal canto suo, farà visita al Cagliari, altra squadra ancora invischiata nella lotta salvezza. Considerando che nell’ultima giornata il Lecce dovrà affrontare la Lazio all’Olimpico, una squadra in piena corsa europea, non è difficile comprendere perché la partita contro il Torino sia, di fatto, una tappa obbligata per restare in corsa. Servono i tre punti. Senza se e senza ma.
Il grande limite del Lecce in questa stagione è stato senza dubbio la scarsa prolificità offensiva. A due giornate dalla fine, i salentini sono in corsa per il poco invidiabile titolo di peggior attacco tra i principali cinque campionati europei: i giallorossi, infatti, sono andati a segno quasi solo con gli attaccanti, siglando 25 gol in stagione.
Un dato fortemente allarmante: solo Nikola Krstovic ha offerto una certa continuità in zona gol, firmando 11 reti in campionato. Un bottino che, per il club giallorosso, rappresenta un record recente: nelle ultime venti stagioni di Serie A, solo Marco Mancosu ha fatto meglio con 14 reti nel 2019/20.
Krstovic, però, ha ancora un conto in sospeso con il Torino. I granata, insieme alla Juventus, sono una delle due squadre contro cui ha tentato più conclusioni (12) senza riuscire mai a segnare. Questa potrebbe essere l’occasione giusta per sfatare il tabù e guidare la squadra verso una vittoria fondamentale, per la quale servirà l'apporto di tutto l'organico.
Il Lecce, storicamente, ha già conquistato la salvezza contro il Torino in due occasioni. La più celebre risale al 25 giugno 1989, quando un 3-1 al Via del Mare sancì la permanenza dei salentini in Serie A e condannò i granata alla retrocessione. Anche oggi i tifosi sperano in una nuova impresa, un’altra pagina da aggiungere alla storia.
Dopo il Torino, però, ci sarà la Lazio all’Olimpico, una montagna ben più ardua da scalare, contro una squadra che potrebbe essere ancora in corsa per l’Europa. Proprio per questo motivo, Lecce-Torino assume un’importanza capitale: fallire significherebbe affidarsi ai risultati delle altre e sperare in miracoli calcistici, e retrocedere quasi sicuramente. Per evitare questo scenario, serviranno cuore, determinazione e, finalmente, reti. L’aritmetica ancora non condanna i giallorossi, ma solo una vittoria potrà tenerli in vita.