19 May, 2025 - 13:24

Presidio PD davanti alla Rai, Schlein: "TeleMeloni nasconde il voto ai cittadini"

Presidio PD davanti alla Rai, Schlein: "TeleMeloni nasconde il voto ai cittadini"

"Votare è importante, è un dovere civico": bisognerebbe però sapere, innanzitutto, quando e per cosa i cittadini dovranno esprimere il proprio voto. È questo il messaggio che Elly Schlein ha voluto lanciare davanti alla sede della Rai a via Teulada, in un sit-in organizzato nella mattinata di oggi 19 maggio 2025.

Il Partito Democratico ha voluto denunciare quello che, a suo giudizio, è "un blackout informativo" in vista dei referendum dell'8-9 giugno. Un'iniziativa che ha dato il via a un'altra di portata nazionale, chiamata "Spegniamo Telemeloni, accendiamo la democrazia", con presidi in tutt'Italia e una maratona contro l'astensionismo organizzata in Piazza Vittorio insieme a forze sindacali e politiche.

Un'attività che maschera inquietudini su 4 dei 5 requisiti referendari: all'interno del PD c'è una fronda interna che non vorrebbe abolire le norme sul Jobs Act, come espresso da Marianna Madia. Va bene informare i cittadini, ma il rischio è che il referendum sia visto come una resa dei conti fra le varie correnti dem.

Sit-in PD alla Rai per chiedere più informazione sui referendum, "No Telemeloni"

Nonostante non sia presente la folla delle grandi occasioni, ad animare il sit-in di via Teulada c'erano molti esponenti importanti del Partito Democratico. Marianna Madia, Andrea Casu, Michela Di Biase, Stefano Graziano e Marco Meloni, ben presto raggiunti dalla segretaria Elly Schlein. Dietro lo striscione "No Telemeloni", il messaggio del partito è chiaro: la Rai non si impegna nell'informare sui referendum di giugno perché succube del governo di centrodestra.

Proprio su questo tasto batte Schlein, che lamenta un inquietante silenzio che diventa sempre più grave con l'approssimarsi di giugno: "La Rai non deve dire come votare, ma ha il dovere di spiegare cosa si vota, come si vota e quando si vota, queste informazioni devono essere trasmesse costantemente all’opinione pubblica".

Come affermato anche dal segretario generale della CGIL Maurizio Landini, nessuno chiede che la RAI dica di votare sì o no ai quesiti referendari, ma che informi sulla loro esistenza i cittadini. "Questa è una responsabilità prevista dalla legge e dalla Costituzione. La mancanza di informazione su questo appuntamento è grave", rimarca Schlein.

Schlein: "Basta silenzio sui referendum"

Sulla stessa linea d'onda i rappresentanti locali del PD. Il segretario dem del Lazio, Francesco De Angelis, ha parlato di "complicità del servizio pubblico nel silenzio elettorale", mentre la presidente PD di Roma, Giulia Tempesta, ha riutilizzato il refrain di TeleMeloni: "Oggi saremo in piazza per dire sì alla democrazia, sì all’informazione, no al silenzio".

Stefano Graziano, componente dem della Vigilanza Rai, ricorda come il governo non abbia ancora approvato il Media Freedom Act, lamentando una possibile procedura d'infrazione che l'UE potrebbe aprire nei confronti dell'Italia. 

Dopo il mini presidio, Schlein e gli altri si spostano a Piazza Vittorio per la maratona contro l'astensionismo: l'obiettivo è di far votare il 50% e più degli aventi diritto al voto, dimostrando che il "campo largo" esiste ed è una valida alternativa al centrodestra.

I primi distinguo sul Jobs Act spaccano il campo largo

Ad agitare la mattinata politica del Partito Democratico è stato però il commento di Marianna Madia, figura vicina all'ex segretario Matteo Renzi. I cinque referendum proposti dalla CGIL (su licenziamenti, appalti, precarietà e cittadinanza) hanno messo in agitazione le varie correnti del partito: alcuni lamentano che Schlein si sia appiattita troppo sulle posizioni di Landini, altri affermano che il complesso di leggi del Jobs Act abbia aiutato i lavoratori italiani, e che quindi non dovrebbe essere abolito.

Anche lo strumento referendario in sé è stato visto da alcuni come non adatto alla battaglia politica che si vorrebbe svolgere e proprio su questo punto ha battuto Madia: "Non rinnego il Jobs Act". Il suo orientamento è di votare no ai quesiti referendum, dando una mano a chi nel PD non vorrebbe interrompere i rapporti con Renzi.

Il rischio è che il referendum si trasformi nell'ennesima occasione per puntualizzare e fare la guerra ai propri ex amici.

I tre punti salienti dell'articolo

  • Il Pd accusa la Rai di blackout informativo sui referendum dell’8-9 giugno: Schlein guida un sit-in a via Teulada e lancia la campagna “Spegniamo TeleMeloni, accendiamo la democrazia”.

  • La richiesta è chiara: nessuna indicazione di voto, ma un’informazione essenziale su quando e su cosa si vota, come previsto dalla legge.

  • Tensioni interne nel PD: Marianna Madia annuncia il suo "no" sul Jobs Act, mettendo in discussione l’unità del partito e del campo largo sul lavoro.

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Pasquale Narciso
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