Oggi e domani, domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025, in tutta Italia si vota per i cinque referendum abrogativi sulla cittadinanza italiana e sul lavoro.
Si vota dalle 7 alle 23 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì. Gli elettori che si recheranno alle urne riceveranno 5 schede, ciascuna di un colore diverso, una per ognuno dei cinque quesiti.
Gli italiani saranno chiamati a esprimersi su cinque referendum abrogativi, quattro inerenti tematiche del lavoro e della sicurezza sul lavoro (tra cui il contestatissimo Jobs Act) promossi dalla Cgil e uno sul dimezzamento dei tempi per la cittadinanza italiana promosso, invece, da +Europa.
È possibile votare “sì” o “no” ai cinque quesiti. È possibile anche ritirare tutte, parte o nessuna delle schede referendarie.
La consultazione è valida solo se si raggiunge il quorum del 50 più uno degli elettori.
Ecco a quale quesito corrisponde ciascuna scheda e da quale colore è contraddistinta.
La scheda sulla cittadinanza italiana è la numero cinque ed è di colore giallo. Il quesito richiede l'abrogazione dell'articolo 9, comma 1 della Legge 91 del 5 febbraio 1992 nella parte in cui fissa a 10 anni il tempo minimo di residenza legale in Italia da parte degli stranieri per la richiesta di cittadinanza.
La vittoria del 'sì' prevede il dimezzamento dei tempi che scendono a 5 anni di residenza legale e senza interruzioni nel nostro Paese. Se vince il 'no' il limite resta quello di 10 anni fissato dalla legge attuale.
La scheda con il quesito sul Jobs Act è la numero uno ed è di colore verde.
Il quesito riguarda l'abolizione del contratto di lavoro a tutele crescenti introdotto con la legge del Jobs Act, ovvero, quello sui licenziamenti illegittimi. Tale tipologia di contratto ostacola – secondo i promotori – il reintegro del lavoratore illegittimamente licenziato. Il dipendente a tempo indeterminato di un'impresa con più di 15 lavoratori non può essere reintegrato in caso di licenziamento illegittimo. La legge vale solo per gli assunti dopo il 7 marzo 2025.
La Cgil ha promosso altri tre referendum sul lavoro. La scheda due di colore arancione riguarda il quesito sui licenziamenti nelle piccole imprese.
Il quesito propone la cancellazione del tetto delle indennità in caso di licenziamento al fine di garantire maggiori tutele a lavoratori e lavoratrici impiegati in aziende con meno di 16 dipendenti. Oggi i lavoratori licenziati senza giusta causa possono ottenere un indennizzo pari a sei mesi di stipendio. Votando 'sì' si chiede che il limite venga eliminato al fine di consentire la contrattazione di un indennizzo maggiore con l'azienda.
La scheda numero tre, di colore grigio, contiene il quesito relativo al precariato. Si richiede l'abrogazione dell'art.19 del Dl 81/2015 che regola la durata dei contratti a termine senza causali fino a 12 mesi. In caso di vittoria del 'sì' reintrodurrà la causale per i contratti al di sotto dei 12 mesi. Se vince il 'no' la legge resta invariata.
La scheda numero quattro, infine è quella sulla sicurezza sul lavoro ed è di colore rosso rubino. Il quesito punta ad abrogare la norma del Testo Unico del 2008 che impedisce ai lavoratori in subappalto di chiedere un risarcimento all'impresa appaltante in caso di incidente. In caso di vittoria del 'sì' la responsabilità in caso di infortuni e incidenti sul lavoro si estenderebbe anche alle aziende committenti.