22 Jun, 2025 - 13:20

La guerra in Iran e il rischio terrorismo anche per l'Italia: ecco gli obiettivi sensibili

La guerra in Iran e il rischio terrorismo anche per l'Italia: ecco gli obiettivi sensibili

L'attacco aereo statunitense del 21 giugno contro siti nucleari iraniani – tra cui Fordow, Natanz e Isfahan – ha segnato un punto di non ritorno nel conflitto tra Iran e Israele. Coordinato con le forze israeliane, il raid ha impiegato bombardieri B-2 Spirit e bombe "buster bunker" per colpire infrastrutture strategiche.

La risposta iraniana non si è fatta attendere: Teheran ha definito l'azione "un atto di guerra pericoloso" e ha rivendicato il "legittimo diritto di resistere con tutti i mezzi necessari". Questa escalation militare ha immediate ripercussioni sulla sicurezza italiana, con il governo che ha innalzato le misure di protezione contro possibili attentati terroristici.

L'Iran e la minaccia terroristica in Europa

L'intelligence europea ha lanciato un allarme chiaro: il conflitto mediorientale potrebbe scatenare una "risposta asimmetrica" dell'Iran sul territorio europeo. Fonti di sicurezza individuano due principali vettori di minaccia:

  • Cellule dormienti di Hezbollah, storicamente attive fuori dal Medio Oriente
  • L'Unità 840 dei Guardiani della Rivoluzione iraniana, specializzata in operazioni clandestine globali

I potenziali obiettivi includono:

  • Interessi israeliani (ambasciate, sinagoghe, centri culturali)
  • Infrastrutture sensibili statunitensi in Italia
  • Simboli occidentali e obiettivi "ad alto impatto mediatico"

Claude Moniquet, esperto di sicurezza, sottolinea: "L'Iran è uno Stato terrorista che ha attaccato più volte in Europa negli ultimi 40 anni. La possibilità di attivare cellule dormienti è concreta".

La situazione italiana

L'Italia ha identificato oltre 200 obiettivi sensibili a rischio, con particolare attenzione a:

  • Basi militari USA (Sigonella, Aviano, Napoli, La Spezia, Ghedi)
  • Porti e aeroporti con flussi turistici statunitensi
  • Il Vaticano, reso più vulnerabile dalla presenza di Papa Leone XIV
  • Comunità ebraiche e istituzioni diplomatiche israeliane

Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha confermato: "L'integralismo islamico può colpire gli alleati di Tel Aviv. Sebbene l'Italia sia fuori dalle dinamiche principali, esiste un rischio terrorismo in termini generali".

Antonio Tajani, Ministro degli Esteri, ha aggiunto: "Il rischio c'è sempre, ma l'intelligence italiana è molto attenta e in massima allerta".

Misure di prevenzione

Le autorità italiane hanno implementato un piano di sicurezza articolato su tre livelli:

  • Sorveglianza rafforzata su obiettivi sensibili americani e sedi diplomatiche
  • Controlli mirati nei nodi logistici strategici (porti, aeroporti, stazioni)
  • Monitoraggio intensivo di soggetti già inseriti nelle liste di osservazione

Particolare attenzione è riservata alla prevenzione di attacchi da parte di "lupi solitari" – individui radicalizzati online, difficili da individuare prima dell'azione. Il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi coordina giornalmente gli aggiornamenti operativi con l'intelligence.

LEGGI ANCHE
LASCIA UN COMMENTO

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.
I campi obbligatori sono contrassegnati con *

Sto inviando il commento...