In un’industria editoriale che fatica a trovare nuove strade, Panda Edizioni ha scelto la più difficile: non ricominciare da capo, ma rinnovarsi da dentro. Con quasi quarant’anni di storia, la casa editrice veneta era una realtà consolidata. Un nome noto tra i piccoli e medi editori italiani. Ma come spesso accade nel mondo della carta stampata, il tempo non basta per restare rilevanti. Nel 2023, qualcosa cambia: la direzione passa in mano a una nuova figura, giovane, appassionata, decisa a riscrivere la traiettoria della casa editrice senza cancellarne le radici. ‘’Ho sentito il peso dell’eredità fin da subito. Ma era il momento di fare mia questa storia, di darle voce con occhi nuovi’’ Racconta Sofia Floriani, anni ventitré, oggi alla guida della casa editrice.
Sofia non nasconde il peso dell’eredità che si è caricata sulle spalle. La prima rivoluzione? Ripensare tutto il catalogo. Stop alla quantità a tutti i costi. Ora panda punta su un romance selezionato, raffinato, che parla davvero al cuore dei lettori, smettendo di sottovalutare un genere spesso snobbato. “Ho una visione diversa, ma non per forza migliore di quella che la casa editrice ha avuto finora,” racconta. “Ho cambiato molto, soprattutto il filone principale: oggi ci concentriamo sul romance, un genere che molti considerano di serie B. Ma io ci credo. E penso che l’amore, narrato bene, sia uno dei motori più potenti della letteratura.” La scelta di ogni romanzo viene presa con cura, ogni storia, ogni parola deve parlare dritta al cuore del lettore. Panda edizioni nella scelta delle sue pubblicazioni ricerca ‘’la televisione delle parole, quel passaggio mentale, impossibile da controllare, che ci proietta la scena della storia che stiamo leggendo. Vedere ciò che è scritto’’ continua Sofia ‘’ Pubblico solo libri che mi fanno provare invidia. Quelli che, leggendoli, penso: ‘avrei voluto scriverli io’. È anche per questo che non pubblichiamo 80 titoli l’anno. Ogni libro ha bisogno di tempo, cura, amore. E quando lo amiamo, funziona. Anche se non abbiamo grandi numeri.”
A cambiare non è stato solamente il catalogo, ma anche il modo in cui Panda Edizioni comunica. Sui social Panda Edizioni ha trovato il suo ritmo, presente su Instagram e Tiktok la casa editrice ha scelto una strategia semplice: raccontarsi senza filtri. ‘’Sono molto vera, e non lo dico perché devo, ma perché io aziono la telecamera e racconto la nostra realtà. Uso trend, sperando che vadano virali, certo, ma poi il nostro lavoro sta dietro alla scrivania ed è proprio quello che voglio far vedere, comprendere. Perché un libro non è mai solo un libro, ma molto molto di più.’’
Panda Edizioni oggi è una casa editrice trasversale, che punta a diventare accessibile a tutte le generazioni. Il progetto è ambizioso: creare uno spazio dove anche il lettore occasionale, anche chi ‘’non legge’’, possa sentirsi accolto. ‘’Ho sempre immaginato Panda Edizioni come una grande libreria, accessibile a chiunque, dal più piccolo al più brizzolato; ci stiamo lavorando. Ovviamente ci vuole tempo, ma sono contenta della strada che stiamo percorrendo’’
In un’editoria ancora troppo maschile e conservatrice, c’è sempre qualcuno pronto a spiegare a Sofia come fare il suo lavoro. Anche quando- anzi, proprio perché- è giovane, donna e dirige una casa editrice. Alla mia domanda se le fosse mai capitato, Sofia risponde con disarmante prontezza: ‘’Avoja’’, parafrasando le sue autrici romane, ‘’ Eppure, devo dire che imparo sempre qualcosa di nuovo; quindi, per il momento non mi infastidisce più di tanto.’’
Panda Edizioni è oggi una realtà in trasformazione, che guarda al futuro senza dimenticare da dove viene. Piccola ma riconoscibile, con una linea editoriale coerente e una community in crescita, la casa editrice si muove con una scelta precisa: puntare sulla qualità, sull’ascolto e su un rapporto diretto con lettrici e autori. In un settore che spesso rincorre il volume e la visibilità, Panda sceglie la profondità. Investendo tempo, selezione e attenzione in ogni pubblicazione, costruisce un’identità solida, autentica, e soprattutto umana. E forse, proprio in un mercato che corre, fermarsi a costruire qualcosa di autentico è la scelta coraggiosa.
A cura di Erika Marino