Quando il marketing prende spunto dai meme
C’è stato un tempo in cui i brand ignoravano i meme. O peggio, li temevano. Oggi, invece, l’ironia online è diventata una leva strategica per costruire engagement, parlare ai giovani e soprattutto entrare nel flusso delle conversazioni digitali.
La tendenza è chiara: sempre più spesso le aziende scelgono di abbracciare l’umorismo spontaneo del web, trasformando meme, battute e contenuti virali in vere e proprie campagne ufficiali.
Barilla e il caso “italiano medio”: l’ironia che unisce
Uno dei casi più recenti è quello di Barilla, che ha fatto centro intercettando la figura dell’“italiano medio” diventata virale su TikTok. Il brand ha scelto di non ridicolizzare, ma partecipare, sfruttando la narrazione ironica per celebrare in chiave pop i propri valori tradizionali: famiglia, pasta e semplicità.
Il risultato? Una campagna che ha raggiunto milioni di visualizzazioni e ha generato engagement positivo, mostrando come il tono ironico possa rafforzare l’autenticità di un marchio storico.
Mutti e la grammatica dei social
Un altro esempio emblematico è Mutti, che ha saputo usare l’autoconsapevolezza per trasformare la propria iconografia in elemento ironico e virale. Il classico barattolo di passata è diventato protagonista di contenuti “meme-friendly”, spingendo persino a creazioni spontanee da parte degli utenti.
Il brand ha risposto con campagne visivamente semplici ma perfettamente in tono con i codici di Instagram e TikTok: colori saturi, font ironici, frasi brevi e richiami alla cultura pop. In breve: marketing che parla il linguaggio del feed.
Quando il pubblico detta il tono
Oggi il rapporto tra utenti e brand è cambiato. Non è più l’azienda a decidere come comunicare: è il pubblico social a definire i codici, i tempi e le forme.
I brand che funzionano sono quelli che ascoltano, osservano, e sanno inserirsi nelle conversazioni già in atto, senza forzature. Ironia, autoironia e meme culture diventano quindi strumenti per dimostrarsi presenti, aggiornati e rilevanti.
Dal virale al vendibile: il potere del meme marketing
Le campagne che nascono dai meme non sono solo “simpatiche”: funzionano. Aumentano la brand awareness, stimolano la condivisione organica e – in molti casi – spingono anche la conversione diretta. In un mondo saturo di messaggi pubblicitari, l’ironia resta una delle poche strade capaci di aggirare la diffidenza e farsi ascoltare.
Il meme marketing non è più un terreno sperimentale: è una leva concreta di strategia digitale, e i brand italiani lo stanno capendo sempre di più.
Dalla community al cartellone: l’ironia è la nuova creatività ufficiale
L’ironia nata dal basso – che un tempo era relegata ai commenti o ai gruppi Facebook – oggi arriva fino ai cartelloni pubblicitari, ai packaging, e persino ai comunicati ufficiali.
Il passaggio è compiuto: dal meme al mainstream non è più una deviazione, ma una strada diretta e intenzionale. E in un’epoca in cui la comunicazione è ubiqua, fluida e frammentata, ridere con il pubblico è forse la forma più solida di connessione emotiva.
A cura di Jessica Mirabello