15 Jul, 2025 - 13:11

Serie TV e burnout: troppe uscite, troppa pressione?

In collaborazione con
Jessica Mirabello
Serie TV e burnout: troppe uscite, troppa pressione?

Un tempo era un piacere serale. Oggi, guardare serie TV può sembrare una corsa a ostacoli. Tra decine di uscite settimanali, algoritmi che spingono senza sosta e social network che spoilerano tutto, sempre più spettatori vivono un sottile senso di ansia legato al mondo dellintrattenimento seriale.

Non è solo una sensazione: il burnout da serie TV” è un fenomeno reale. E riflette una trasformazione profonda nel modo in cui consumiamo contenuti.

Il paradosso dellabbondanza

Con lespansione delle piattaforme da Netflix a Disney+, da Prime Video a Apple TV ogni settimana si affacciano sul mercato nuove serie originali, spin-off, revival, miniserie, docuserie, live action e tanto altro.

Il risultato? Unofferta infinita, che però genera un senso di frustrazione e sovraccarico. Più c'è da vedere, meno si riesce a scegliere, e più cresce la sensazione di "essere rimasti indietro".

Binge-watching obbligato: intrattenimento o pressione sociale?

Il binge-watching è nato come una libertà. Ma oggi è diventato un imperativo culturale. Perché se non guardi la nuova serie del momento” entro il weekend, rischi di: subire spoiler su TikTok o Instagram; sentirti escluso dalle conversazioni online; sembrare disconnesso da ciò che bisogna sapere”.

Questo trasforma lesperienza in qualcosa di performativo, dove guardare una serie non è più solo per piacere, ma per rimanere aggiornati, rilevanti, dentro al flusso.

Troppi titoli, meno coinvolgimento

La quantità di contenuti ha anche un altro effetto collaterale: il calo dellinvestimento emotivo. Se ogni settimana arriva una nuova serie che devi vedere”, è difficile affezionarsi davvero. Si guarda in fretta, si passa oltre, si dimentica.

E così si perde il piacere del ritmo lento, della costruzione affettiva, dellattesa fra un episodio e laltro. In altre parole: troppe storie, meno storie che restano.

La fatica di scegliere: decision fatigue e intrattenimento

Anche latto di scegliere cosa guardare è diventato un micro-stress. Davanti a cataloghi infiniti, la mente si blocca. È il fenomeno della decision fatigue: più opzioni abbiamo, meno siamo capaci di decidere, più cresce il senso di insoddisfazione.

In questo contesto, molti utenti finiscono per ri-guardare vecchie serie comforting, come Friends o The Office, perché rappresentano un terreno sicuro. Meno pressione, più relax.

Verso una nuova cultura del guardare meno, meglio”?

Alcuni spettatori stanno reagendo a questo overload con scelte consapevoli: abbandonano le serie imperdibili” e scelgono titoli in base a gusti personali, non allhype.

Nasce così una micro-tendenza controcorrente: quella del watching slow, del ritorno al piacere selettivo, del mi prendo il tempo per godermela, anche se tutti ne parlano già da una settimana”.

Un piccolo gesto di resistenza in un mondo che corre veloce anche quando ci chiede di sederci sul divano.

A cura di Jessica Mirabello

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