La moda è un riflesso delle vibes sociali, culturali e politiche di ogni epoca. Ogni decennio ha il suo carattere distintivo, le sue tendenze uniche e anche alcune stranezze che ancora oggi ci sorprendono. Esploriamo insieme questa evoluzione attraverso le tonalità, i marchi e le particolarità di ciascuno, dagli anni 60 ad oggi
La moda è un riflesso delle vibes sociali, culturali e politiche di ogni epoca. Ogni decennio ha il suo carattere distintivo, le sue tendenze uniche e anche alcune stranezze che ancora oggi ci sorprendono. Esploriamo insieme questa evoluzione attraverso le tonalità, i marchi e le particolarità di ciascuno, dagli anni 60 ad oggi
Gli anni 60 sono stati un’esplosione di libertà e sperimentazione. La moda si fa portavoce di cambiamenti sociali, con un forte riversamento di innovazioni artistiche e culturali. Le caratteristiche principali sono i minimali mod, gli abiti elasticizzati e i colori saturi come il rosso, il verde lime, il giallo senape e il blu elettrico. Il movimento hippie, invece, portò un’estetica più bohemienne, con tessuti colorati, motivi psichedelici e l’uso di materiali naturali. Un simbolo di questa decade è il marchio Skinner, noto per i suoi pantaloni a zampa di elefante e le gonne a campana, spesso declinate in sfumature fluorescenti. La stranezza? Le maxi collane di perline, gli occhiali oversize e i capi decorati con paillettes o glitter che potevano sembrare quasi kitsch.
Gli anni ‘70 sono stati un caleidoscopio di stili. La disco culture ha portato i tessuti metallizzati, i pantaloni a vita alta, le paillettes e le raffinate tute jumpsuit. I colori predominanti erano oro, argento, toni pastello come il rosa baby e il lilla, oltre a modelli bouclé e velluto. L’ethno-chic prende piede con stampe africane e motivi etnici, arricchendo gli armadi di frange e mantelle. La rivoluzione di questo periodo si distingue anche per il ritorno di stili del passato, come il look punk, con catene, spille di sicurezza e capelli lunghi di colori accesi. Il marchio più iconico è sicuramente Levi’s con i famosi jeans a campana, diventati simbolo di ribellione e libertà, indossati insieme a scarpe platform e alle acconciature volumizzate, che spesso sfociavano nel look “afro” esagerato o in pettinature complesse.
Gli anni ‘80 sono l’emblema del sovraccarico estetico. Colori neon come il fucsia, il verde acido e l’arancione brillante dominano le passerelle e le strade. La moda spinge verso l’over-the-top, con spalline imbottite, leggings, giacche bomber e pantaloni a vita alta. La cultura pop di questo decennio, dai videoclip di Madonna a Michael Jackson, ha influenzato notevolmente il modo di vestirsi. La musica, il cinema e la moda si uniscono in un mix di materiali plastici, transparenze e tessuti lucidi. Il marchio più rappresentativo è Nike, con le sue sneakers rivoluzionarie, hanno segnato un’epoca anche nel mondo dello streetwear. Le acconciature con capelli cotonati e colori improbabili, come i capelli tinti di bianco o con le tonalità fluo abbinati a mullet spettinati.
Il decennio del grunge e del minimalismo. La moda degli anni ‘90 si caratterizza per le silhouette aderenti e i capelli dai colori spenti. I jeans a zampa sono sostituiti dal modello boyfriend, spesso consumato e scolorito. Il grunge, invece, porta t-shirt ricoperte di loghi, cardigan larghi e anfibi, in un mood di ribellione contro il lusso ostentato degli anni precedenti. Tonalità fondamentali sono il nero, il grigio, il bianco e il kaki. La cultura rave inserisce tessuti sintetici con colori fluorescenti per creare un contrasto. Il marchio più iconico è Tommy Hilfiger, che ha rappresentato a lungo l’ American style casual ed easy. La stranezza di questa decade è la combinazione di pantaloni cargo con crop top e cappelli slouch ossia morbidi e scivolati in testa come fossero delle sacchette di cotone.
Il nuovo millennio porta con sé una moda più eclettica, influenzata dalla globalizzazione e dalla tecnologia emergente. L’estetica è variopinta e spesso eccentrica: pantaloni bootcut, top metallici, capi sovrapposti e accessori vistosi. La moda è in parte un gioco di assemblaggi, talvolta volutamente kitsch, con loghi grandi e stampe digitali. Tonalità brillanti opposte a una predilezione per il nero e colori metallici. Nascono tendenze come il low-rise jeans, le T-shirt con stampe di brand e i capi ispirati alla cultura pop, come le magliette di cartoon o band musicali. Il marchio iconico è DSquared2, che ha portato il logo e lo stile streetwear di alta gamma a nuove vette. Tra le stranezze di questo decennio ci sono i jeans a vita bassissima e le cappe con cappucci stile da ninja, così come i piercing e le acconciature molto particolari, spesso eccentriche.
L’ uso di colori vivaci, tessuti lucidi, stampe e accessori appariscenti è stata pian piano abbandonata intorno al 2010 e la moda ha iniziato a spostarsi verso la sostenibilità e il minimalismo. Un crescente interesse nei confronti di produzioni eticamente evidenti e note, materiali ecologici, linee pulite e semplici, ha rivoluzionato il modo di vestire. L’ individualità viene espressa attraverso la ricerca di uno stile personale, mescolando elementi vintage e di recupero a dettagli più contemporanei dai colori naturali. La moda recente vede un amore nei confronti degli elementi artigianali, l’utilizzo del crochet, di ricami e pizzi, tocchi unici di cose fatte a mano, che possa dimostrare anche un interesse verso il pianeta e le materie prime. Una moda gender-less ossia senza genere, ha guadagnato terreno con capi che possono essere indossati da chiunque, autodefinendosi la moda della sperimentazione e dell’inclusione.
Dalla moda scattosa dei ‘60 ai look futuristici dei 2000, ogni decennio ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell’abbigliamento, tra innovazioni, contrasti e stranezze che sono diventate iconiche, ma non si può considerare come un mero gusto estetico in evoluzione attraverso dei semplici pezzi di stoffa. La moda investe musica, luoghi, si riferisce a dati momenti storici, aree culturali specifiche, modelli comportamentali, cambiamenti politici, ideali che si diffondono e diventano popolari. La moda è un sistema di comunicazione che riflette l’influenza e i valori, è un linguaggio non verbale. L’evoluzione del colore, dei materiali e dei marchi ci racconta non solo la storia del gusto, ma anche quella di un’umanità in continua evoluzione, in cerca di identità e di espressione personale, che sia di appartenenza o di estraneazione, per nulla frivola ma complessa, è una affascinante specchio dell’ anima delle persone..E chissà quale altra rivoluzione ci riserverà il futuro...
A cura di Gioia Blasi