19 Jul, 2025 - 18:25

Agnese Piraino, chi era e come è morta la moglie di Paolo Borsellino?

Agnese Piraino, chi era e come è morta la moglie di Paolo Borsellino?

Agnese Piraino Borsellino è stata una figura di grande rilievo nella storia recente dell’Italia, non solo come moglie del magistrato Paolo Borsellino, ma anche come simbolo di coraggio, dignità e instancabile difesa della verità e della memoria.

La sua vita si è intrecciata profondamente con le vicende più drammatiche della lotta alla mafia, diventando portavoce della resistenza civile e della ricerca della giustizia, sia durante il matrimonio sia dopo la tragica scomparsa del marito.

Agnese Piraino: causa della morte

Agnese Piraino Borsellino si è spenta il 5 maggio 2013, a Palermo, all’età di 71 anni. Da tempo soffriva di una malattia che, sebbene progressivamente debilitante, non riuscì mai a spegnere la sua energia morale e la forza del suo impegno.

Durante gli ultimi anni della sua vita, continuò a partecipare a incontri pubblici, soprattutto nelle scuole e tra i giovani, tramandando la testimonianza del marito e sostenendo i valori della legalità e della lotta contro la mafia.

Nonostante il dolore della perdita e la malattia, Agnese Borsellino non smise mai di far sentire la sua voce, restando punto di riferimento per quanti, come lei, credevano nella necessità di mantenere viva la memoria sulle stragi mafiose del 1992.

Agnese Piraino: origini e genitori

Agnese Piraino Borsellino nacque nel 1942, figlia di Angelo Piraino Leto, stimato presidente del tribunale di Palermo, figura molto nota nell’ambiente giudiziario siciliano.

Questa radicata formazione familiare e la familiarità con il mondo della giustizia contribuirono, probabilmente, a rafforzare in Agnese i valori dell’onestà, del senso dello Stato e dell’impegno civile.

Cresciuta in una famiglia legata profondamente alla giustizia e al valore della legalità, Agnese seppe trasmettere questi principi, anche attraverso il sostegno costante al marito, durante i periodi più difficili della loro vita insieme.

Agnese Piraino e Paolo Borsellino quanti figli hanno avuto?

Nel dicembre 1968, Agnese sposò Paolo Borsellino, allora giovane magistrato, con cui condivise una profonda storia d’amore.

Dal matrimonio nacquero tre figli: Lucia, Manfredi e Fiammetta. Lucia avrebbe poi intrapreso la carriera politica, diventando assessore regionale alla Sanità della Sicilia; Manfredi avrebbe scelto la professione di dirigente di polizia e Fiammetta avrebbe proseguito l’impegno civile della famiglia, operando attivamente nella promozione della legalità.

Il legame tra Agnese e Paolo fu costantemente messo alla prova dall’attività lavorativa del marito, in particolare durante gli anni del Maxiprocesso contro Cosa Nostra e nel periodo del trasferimento forzato all’Asinara, dopo le minacce di morte ricevute.

Nonostante le difficoltà e l’isolamento, Agnese non fece mai mancare il proprio supporto alla famiglia, garantendo ai figli un’educazione fondata sui valori della dignità, della forza e del rispetto della legge.

La tragedia della strage di via D’Amelio, avvenuta il 19 luglio 1992, segnò la vita di Agnese e dei suoi figli, ma non la privò del coraggio di continuare a testimoniare.

Che lavoro faceva Agnese Piraino?

Agnese Piraino Borsellino non fu solo la “vedova del giudice”, ma una donna che seppe trasformare il dolore personale in una missione civile, diventando esempio di resilienza e memoria attiva.

Dopo la morte del marito, Agnese si dedicò con grande impegno alla diffusione dei valori per cui Paolo aveva lottato, partecipando a incontri pubblici, dibattiti, testimonianze nelle scuole e scrivendo, insieme al giornalista Salvo Palazzolo, il libro “Ti racconterò tutte le storie che potrò”.

In questo volume, Agnese lasciò ai figli e alla collettività il racconto di una vita straordinaria, segnata da dolore e coraggio, ma anche da un incrollabile amore per la verità e la giustizia.

Ha rappresentato fino all’ultimo un punto di riferimento morale nella società italiana, mantenendo viva la memoria del sacrificio di Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta, e dando voce alle attese di verità e giustizia di un intero Paese.

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