19 Jul, 2025 - 18:39

Chi era Agostino Catalano? Biografia e vita privata del caposcorta di Borsellino

Chi era Agostino Catalano? Biografia e vita privata del caposcorta di Borsellino

Agostino Catalano rappresenta uno dei simboli del coraggio e del sacrificio nella lotta alla mafia. Caposcorta di Paolo Borsellino, perse la vita il 19 luglio 1992 nella strage di via D’Amelio, entrando nella memoria collettiva come uno degli “angeli custodi” caduti per difendere la legalità e le istituzioni. 

Agostino Catalano: origini e genitori

Agostino Catalano nacque a Palermo il 16 maggio 1949. La sua vita fu profondamente radicata nel capoluogo siciliano, epicentro di eventi cruciali nella lotta contro Cosa Nostra. 

I dettagli sulla famiglia d’origine sono scarsi nelle fonti pubbliche, ma la crescita in un contesto complesso come quello palermitano forgiò in lui un forte senso della giustizia.

Agostino Catalano: moglie e figli

Catalano si sposò con Maria Pace, dalla quale ebbe tre figli: Emanuele, Emilia e Rosalinda. Nel 1989, però, un grave lutto colpì la famiglia: Maria morì precocemente a causa di un tumore, lasciando Agostino solo ad affrontare la vita e la crescita dei figli.

Nel 1991 Agostino si risposò con Maria Fontana, cercando di ricostruire serenità familiare e sostegno, nonostante le difficoltà e le responsabilità quotidiane.

La dedizione di padre e marito accompagnò sempre Agostino, che si adoperò, anche attraverso sacrifici personali, per garantire un futuro ai suoi figli.

Carriera

Agostino Catalano entrò giovanissimo in Polizia e vi rimase fino al 1970. Dopo un periodo di allontanamento, fece ritorno nel 1978, rappresentando per lui una scelta di valori profondi: la legalità, la giustizia, il servizio civile. Prestò servizio presso le Squadre Mobili di Foggia, Genova e poi, in maniera più stabile, Palermo.

Nel 1986 frequentò il corso di specializzazione presso il C.A.I.P. di Abbasanta, in Sardegna, per diventare agente della scorta. Da lì fu assegnato, tra gli altri, alla tutela di personalità come padre Bartolomeo Sorge e, dal 1992, dello stesso Paolo Borsellino.

L’impegno professionale di Catalano fu costante e riconosciuto: nel 1989 divenne Assistente della Polizia di Stato e, nel 1990, Assistente Capo. Nel 1992 vinse il concorso da Vice Sovrintendente, ma non riuscì a frequentare il corso a causa della tragica morte.

Emblematico il suo eroismo fuori dal servizio, quando nel maggio 1992 salvò la vita a un bambino che stava annegando nel mare di Mondello.

Come è morto Agostino Catalano?

Il 19 luglio 1992 Agostino Catalano, pur essendo in ferie, fu richiamato in servizio per supplire alle urgenti esigenze di sicurezza durante la scorta al giudice Borsellino.

Alle ore 16:58, in via D’Amelio a Palermo, una Fiat 126 imbottita di esplosivo venne fatta detonare sotto l’abitazione della madre del magistrato, causando la morte di Borsellino e dei cinque membri della sua scorta, tra cui Catalano. Aveva 43 anni al momento della morte.

Il suo coraggio e la sua dedizione furono riconosciute con la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria: “Assolveva il proprio compito con grande coraggio e assoluta dedizione al dovere. Barbaramente trucidato in un proditorio agguato di stampo mafioso, sacrificava la vita a difesa dello Stato e delle Istituzioni”.

Agostino Catalano rimane un esempio di sacrificio, dedizione e umanità: la sua storia rappresenta ancora oggi un monito a non abbassare mai la guardia contro le mafie e a tutelare i valori fondamentali della democrazia.

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