La riapertura delle indagini sul delitto di Garlasco, avvenuto quasi 18 anni fa con l’omicidio di Chiara Poggi, ha riportato sotto i riflettori nuovi accertamenti scientifici su vecchi reperti, tra cui confezioni di tè, cereali e yogurt. Parallelamente, l’attenzione si concentra sulla famosa “traccia 33”, una delle impronte più dibattute del caso, della quale oggi si dichiara ufficialmente la non disponibilità per nuovi esami. Ecco tutti i dettagli sull’ultima evoluzione dell’inchiesta.
Recentemente, il giudice per le indagini preliminari di Pavia ha dato il via libera all’esame delle impronte digitali su reperti mai analizzati a fondo prima d’ora: confezioni di tè freddo, cereali e yogurt, recuperate nella spazzatura della casa di Chiara Poggi il giorno dell’omicidio. Per l’incarico è stato nominato il perito dattiloscopista Domenico Marchigiani, chiamato ad accertare la presenza di tracce papillari e, se possibile, a identificarle mediante confronto con i soggetti coinvolti.
Questa decisione segue la richiesta della Procura di estendere il perimetro dell’incidente probatorio, finora centrato sulle analisi genetiche (in particolare sui contenuti della spazzatura, risultati finora compatibili solo con Chiara e il suo fidanzato Alberto Stasi), anche alle impronte digitali. L’iniziativa nasce dal rinvenimento di una possibile traccia papillare su una vecchia confezione di tè freddo— elemento che ha reso necessario l’approfondimento.
Oltre alle confezioni, saranno oggetto di verifica anche i fogli di acetato utilizzati all’epoca per prelevare tracce dalla scena del delitto. Si tratta di nuovi esami che potrebbero, in linea teorica, svelare eventuali contatti riconducibili a terzi soggetti, offrendo spunti finora inosservati nell’ambito di un caso rimasto senza spiegazioni definitive.
Accanto alle nuove analisi, c’è un elemento che invece si è definitivamente perso: la cosiddetta “traccia 33”, una palma impressa sulla parete delle scale della villetta al momento del ritrovamento del corpo di Chiara Poggi. Per anni, questa impronta è rimasta al centro del dibattito giudiziario, alimentando sospetti e teorie. La famiglia Poggi e i propri consulenti avevano sollecitato un incidente probatorio per l’effettuazione di ulteriori analisi biologiche sulla traccia, nella speranza che potesse emergere un profilo genetico riconducibile all’assassino o comunque a soggetti all’epoca non noti.
Tuttavia, la Procura di Pavia ha rigettato la richiesta: secondo quanto dichiarato in un provvedimento ufficiale, il materiale da analizzare risulta “interamente utilizzato” dalle precedenti indagini. Già poco dopo il delitto, l’intonaco che conteneva l’impronta era stato completamente grattato e impiegato per ripetuti test biologici. Inoltre, l’impronta era stata sottoposta ad agenti chimici (ninidrina) che hanno definitivamente compromesso, e infine esaurito, ogni traccia organica residua. Da allora, ogni possibilità di ripetere gli accertamenti è di fatto venuta meno, rendendo impossibile qualsiasi nuova perizia genetica o palmare sulla “traccia 33”.
Va aggiunto che questa impronta, oggetto di contestazioni tra diverse consulenze tecniche, aveva fornito esito negativo all’Obti test (quello più affidabile per il sangue umano), e sia per i tecnici della Procura sia per quelli della difesa non risulta attribuibile a nessuno degli attuali indagati con sufficiente sicurezza.
Mentre la pista della “traccia 33” si chiude definitivamente, l’attenzione degli inquirenti si concentra su quei reperti “umili” e mai sufficientemente indagati, provenienti dalla spazzatura della casa: confezioni di alimenti, carta e oggetti d’uso quotidiano, che potrebbero custodire impronte digitali e fornire indizi su eventuali ulteriori presenze nell’abitazione di Chiara la mattina del delitto. Il lavoro del nuovo perito è atteso con grande interesse: solo dai risultati di questi accertamenti si potrà capire se davvero potranno dare un impulso risolutivo a questa lunga vicenda giudiziaria.
Oggetto analizzato | Scopo | Stato attuale |
---|---|---|
Confezioni di tè, cereali, yogurt | Ricerca impronte digitali | Analisi in corso |
Fogli di acetato | Verifica tracce papillari 2007 | Inclusi nei nuovi esami |
Traccia 33 | Ricerca impronta palmare/DNA | Irrecuperabile, materiale esaurito |
Le prossime settimane saranno decisive per stabilire se, dopo quasi due decenni, emergeranno elementi finalmente in grado di dissipare le zone d’ombra sul delitto di Garlasco o se, ancora una volta, tutto rimarrà affidato al solo lavoro indiziario portato avanti sinora