Il nome di Stefano Lorenzi è salito alla ribalta nazionale per il suo legame con il drammatico caso di Cogne, ma nel corso degli anni l'uomo ha costruito un percorso di vita saldo, segnato soprattutto dall’amore e dal sostegno incondizionato verso la moglie Annamaria Franzoni. Oggi Lorenzi si è reinventato lontano dai riflettori, mantenendo la riservatezza e scegliendo una quotidianità discreta ma intensa.
Stefano Lorenzi nasce a Bologna nel 1965 e cresce in un contesto familiare bolognese, legato al territorio, alle tradizioni e al lavoro. Si forma come perito elettrotecnico, professione che gli permette negli anni di ottenere posizioni di responsabilità nel settore degli impianti elettrici e, successivamente, di diventare imprenditore nel campo edile ed energetico. La sua storia personale lo vede protagonista di un percorso lavorativo solido, nel quale si distingue per dedizione e competenza.
Nel 1993 Lorenzi e la moglie si trasferiscono a Cogne, in Valle d’Aosta, per motivi lavorativi e familiari. Qui si integrano nella comunità locale fino al tragico evento che segnerà per sempre la storia della famiglia.
Stefano Lorenzi è noto come il marito di Annamaria Franzoni, protagonista suo malgrado del noto “Delitto di Cogne” che nel 2002 sconvolse l’Italia intera. La coppia si sposa nel 1993 e costruisce la propria famiglia nel giro di pochi anni, mettendo al mondo tre figli:
Nonostante i duri colpi inflitti alle proprie vite, Lorenzi e la Franzoni hanno tentato di mantenere un contesto familiare coeso. Stefano Lorenzi è rimasto sempre al fianco della moglie, sostenendola pubblicamente e credendo nella sua innocenza durante tutte le fasi processuali. Anche dopo il clamore mediatico, la famiglia ha ricercato privacy e serenità, spostandosi sull’Appennino bolognese e conducendo una vita lontana dai riflettori insieme ai figli Davide e Gioele, di cui si conosce poco proprio per tutelarne la tranquillità.
Dopo il processo e la detenzione della moglie, Stefano Lorenzi ha scelto di ricostruire la propria esistenza in maniera semplice e concreta. È tornato ad abitare con la famiglia tra Emilia e Toscana, dove si occupa di agricoltura e ospitalità rurale gestendo un agriturismo sull’Appennino bolognese insieme ad Annamaria Franzoni. La scelta di vivere in campagna, circondati dalla natura e dai ritmi lenti della terra, è stata dettata non solo da esigenze pratiche ma anche dalla volontà di ritrovare serenità dopo le tragedie e l’esposizione mediatica.
Parallelamente, Lorenzi prosegue la sua attività come perito elettrotecnico e libero professionista, mantenendo comunque un profilo basso, lontano dai clamori della cronaca e della televisione. Oggi, a più di vent’anni dal delitto di Cogne, la coppia cerca di proteggere la privacy individuale e familiare, promuovendo valori di resilienza e discrezione. Sotto il profilo emotivo e relazionale, a detta degli stessi giudici che avevano analizzato la situazione familiare, in casa Lorenzi-Franzoni domina un “contesto familiare coeso” che ha rappresentato uno dei fattori chiave per il parziale reinserimento sociale di Annamaria Franzoni.
Nel tempo, infatti, nonostante i profondi cambiamenti subiti, Stefano Lorenzi è rimasto un punto di riferimento per la famiglia, mostrando forza d’animo, riservatezza e capacità di reinventarsi per dare un futuro ai propri cari, lontano dal passato e dai fatti che li hanno coinvolti.