23 Jul, 2025 - 13:10

Crisi climatica: da cosa dipende e quali sono le nostre responsabilità

In collaborazione con
Gioia Blasi
Crisi climatica: da cosa dipende e quali sono le nostre responsabilità

La crisi climatica rappresenta uno dei maggiori problemi del nostro tempo, minacciando la vita su tutto il pianeta attraverso eventi meteorologici estremi, innalzamento delle temperature, scioglimento dei ghiacciai e innalzamento del livello dei mari.

La causa principale di questa emergenza è l’emissione di gas serra, come l’anidride carbonica (CO), prodotta in grande quantità dall’attività umana, in particolare dalla combustione di combustibili fossili, dalla deforestazione e da pratiche agricole insostenibili. Di fronte a questa realtà, è fondamentale capire che anche le azioni più piccole in ambito domestico possono contribuire a mitigare gli effetti della crisi climatica.

Quali sono le cause della crisi climatica

Partendo dalle criticità dell’inverno 2025 e andando a ritroso, la crisi climatica include temperature più miti, eventi meteorologici estremi e un impatto significativo sull’ambiente e sulla salute delle persone.

Le temperature elevate potrebbero ridurre le precipitazioni nevose, incidendo sul turismo invernale ma soprattutto sull’ approvvigionamento idrico. Dobbiamo pensare agli stalli di neve come delle risorse per la terra, da usare in primavera, infatti oltre all’ acqua drenata dal terreno, a quella trasformata in nuvole, c’è ovviamente anche quella che fluisce verso i fiumi.

Contemporaneamente va considerato che lo scioglimento dei ghiacciai fa diminuire le risorse di acqua dolce presenti sulla terra e aumentare l’apporto di acqua dolce agli oceani, provocando degli impatti irreversibili alla flora e fauna marina, innalzando inoltre il livello dei mari facendo scomparire a lungo andare dei territori abitati e provocando migrazioni forzate di intere popolazioni da queste regioni vulnerabili.

Sapete che esiste un fenomeno che si chiama perdita di albedo? È la capacità di riflessione della luce solare da parte di una superficie. Il ghiaccio ha una albedo alta cioè riflette molto bene il sole ma andando incontro allo scioglimento dei ghiacciai avremo un maggiore assorbimento del calore e di conseguenza un aumento di temperatura della terra. Da questo si può capire facilmente e in maniera banale la ragione per la quale sia importante nelle città avere delle aree verdi e non distese di asfalto e cemento.

Il permafrost è uno strato di terreno, roccia e sedimento che rimangono congelati per almeno 2 anni consecutivi indipendentemente dalla presenza di ghiaccio. E’ presente nelle regioni polari e in alta montagna. E’ importantissimo in quanto agisce come una colla che tiene insieme il terreno, influenzando la stabilità del paesaggio. Lo scioglimento del permafrost rischia di liberare enormi quantità di metano e anidride carbonica, che sono potenti gas serra, oltre a provocare frane importanti che farebbero scivolare i terreni. Non è da sottovalutare il rischio di alluvioni improvvise, erosione del suolo e distruzione di eventuali infrastrutture critiche datate. in infrastrutture.

L’ effetto serra è un fenomeno naturale che permette alla Terra di trasmettere il calore nell’ atmosfera, rendendo così il pianeta abitabile. Questo fenomeno permette alla temperatura media di non essere troppo bassa, infatti senza esso ci ritroveremmo a -19° ovunque; funziona esattamente come dice il suo nome, come un vetro che lascia passare la luce solare ed intrappola il calore evitandone la dispersione. Il “vetro” è composto da anidride carbonica, metano, vapore acqueo. Aumentando la quantità di gas rilasciati, ovviamente aumenta lo strato di questo vetro e la temperatura all’ interno sale.

Le alte temperature fanno collassare ecosistemi terrestri e marini portando a una perdita di biodiversità. Vi ricordate quando a scuola ci parlavano di catena alimentare? O di quanto le api fossero importanti per la terra per l’impollinazione?

La disponibilità di acqua si riduce con conseguenza per l’agricoltura e la vita quotidiana. Le ondate di calore, le piogge intense e le temperature causeranno danni ecologici e sociali. La crisi climatica altera gli ecosistemi e si possono prevedere aumenti di malattie respiratorie, cardiovascolari e allergie a causa di questi cambiamenti climatici in quanto le fioriture precoci e prolungate aumentano gli allergeni dispersi nell’aria soprattutto nelle aree urbane densamente popolate.

Attualmente il 2024 è stato registrato come l’anno più caldo mai registrato con una temperatura media globale di + 1,55° C in confronto al periodo pre-industriale, ante 1900. Il dato più preoccupante è che c’è una percentuale superiore all’80% per cui il fenomeno di innalzamento della temperatura potrebbe ripresentarsi e questo è un limite imposto a livello mondiale al fine di contenere i cambiamenti climatici più gravi e renderli ancora gestibili. Esistono dei contenziosi climatici, che parlano della responsabilità degli Stati nei confronti degli adeguamenti da mettere in atto per far fronte al riscaldamento climatico nei confronti delle generazioni future, ogni ritardo strategico comporta perdita di vita, capitali e stabilità terrestre.

Difficilmente ci viene da pensare che un innalzamento delle temperature pone l’umanità davanti a una miriade di rischi a catena, che si evidenziano come legati tra di loro: Ondate di calore, incendi, epidemie trasmesse, portano ad un sovraccarico dei sistemi sanitari. La siccità impattando sull’agricoltura produce una instabilità sulla sicurezza alimentare globale. A livello politico si vengono a creare delle tensioni in quanto le regioni più vulnerabili entrano in conflitto per le risorse mancanti e tutto questo produce un danno ai sistemi assicurativi, bancari e delle infrastrutture.

Anche l’inquinamento è strettamente connesso alla crisi climatica in quanto molte attività emettono gas serra nelle loro produzioni, ondate di calore frequenti possono aumentare lo smog, ricco di ozono, e i modelli di precipitazione delle piogge alterano la dispersione degli inquinanti dall’ aria al suolo.

Cosa fare nel nostro piccolo per combattere la crisi climatica 

Per affrontare efficacemente questa sfida, ognuno di noi può mettere in atto alcune semplici strategie quotidiane che, nel loro complesso, possono fare una grande differenza. Innanzitutto, ridurre il consumo di energia in casa è uno dei primi passi, optando per energia “verde” e rinnovabile. Le principali fonti di inquinamento legate all’ elettricità sono le centrali termoelettriche che utilizzano combustibili fossili e contribuiscono al rilascio di gas inquinanti.

Sostituire le vecchie lampadine con LED a basso consumo, utilizzare dispositivi elettronici efficienti e spegnere le luci e gli apparecchi quando non sono utilizzati può ridurre significativamente le emissioni di CO. Inoltre, mantenere una temperatura ottimale nell’abitazione, evitando sprechi di energia per il riscaldamento e il raffreddamento, aiuta a contenere i consumi. Scegliere mezzi pubblici oppure optare per la mobilità elettrica. Riciclare i rifiuti in maniera corretta, usare prodotti per la pulizia che siano organici per diminuire l’impatto sull’ inquinamento da sostanze. Ridurre gli sprechi e ricordarci che le materie prime non sono inesauribili. Supportare nei nostri acquisti le aziende e i marchi sostenibili scegliendo l’impegno per la sostenibilità ambientale ai grandi colossi moderni.

L’ informazione è vasta sui temi del cambiamento climatico ed è importante rimanere attenti, condividere con amici e familiari perché questa lotta alla crisi climatica richiede un impegno collettivo e un cambiamento di mentalità, sentendoci responsabili nel nostro piccolo nei confronti dell’unico posto in grado fino ad oggi di ospitarci e la ricerca di pianeti complementari non dovrebbe incuriosirci con leggerezza ma forse preoccuparci.

A cura di Gioia Blasi 

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