Chiara Buson è la giovane sindaca di Rubano, in provincia di Padova, finita recentemente al centro delle cronache per gravi minacce ricevute sia sui social che nella vita reale. Donna determinata, esempio di impegno civico e vicinanza alla comunità, è diventata simbolo della lotta contro l’odio e la violenza verbale nei confronti degli amministratori locali, specie delle donne.
Chiara Buson è nata il 7 ottobre 1991 a Padova. Cresciuta nella provincia veneta, si è sempre distinta per il suo coinvolgimento nei progetti sociali del territorio e per l’attenzione alle esigenze della comunità di Rubano, comune in cui ha scelto di vivere e impegnarsi politicamente. La sua giovane età non le ha impedito di conquistare la fiducia degli elettori e affrontare responsabilità significative, diventando sindaca a poco più di trent’anni.
Sulla vita privata di Chiara Buson si conoscono pochi dettagli, anche per sua scelta. Pur mantenendo una forte presenza pubblica come amministratrice, la sindaca tutela rigorosamente la privacy familiare. Dai dati disponibili e dalle comunicazioni ufficiali, non emergono informazioni su marito e figli, segno di una netta separazione tra la sfera personale e quella istituzionale. Questo contribuisce a mantenere il focus sulle sue azioni amministrative e sull’impegno pubblico.
Chiara Buson ha vinto le elezioni amministrative del giugno 2024 a capo di una lista civica sostenuta dal centrosinistra, “Rubano Futura” e “Vivere Rubano”.
La sua candidatura ha ottenuto il 55,4% dei voti, prevalendo nettamente sul candidato del centrodestra. Il suo schierarsi nell’alveo del civismo progressista le ha permesso di presentarsi come rappresentante di un’ampia coalizione, attenta alle esigenze sociali e ambientali del territorio.
La sua azione di governo si è distinta per attenzione all’inclusione, opere di pubblica utilità e promozione di progetti per i giovani e le famiglie.
Il 22 luglio 2025 Chiara Buson è stata vittima di pesanti minacce personali. Una cittadina si è presentata personalmente negli uffici comunali e, dopo aver aggredito verbalmente la segretaria, ha rivolto alla sindaca e a sua madre una serie di insulti e auguri di violenza. La natura estremamente violenta e sessista delle parole pronunciate ha scosso l’intera comunità e sollevato l’indignazione del mondo politico locale e nazionale, con molti messaggi di solidarietà da parte di tutte le forze politiche.
La sindaca ha deciso di denunciare pubblicamente quanto accaduto e di non tacere di fronte all’odio, ribadendo che non si farà intimidire e che continuerà nel suo impegno per la sicurezza e la legalità.
Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di odio social e minacce agli amministratori pubblici, particolarmente acuto per le donne in politica. Il gesto di Buson, che ha denunciato e reso pubblico l’accaduto, rappresenta un esempio di coraggio istituzionale e stimola il dibattito sulla necessità di strumenti più efficaci per tutelare la sicurezza di chi serve le istituzioni.
Chiara Buson continua a guidare Rubano con determinazione, proponendosi come sindaca vicina ai cittadini e simbolo della difesa dei valori democratici contro ogni forma di intimidazione e violenza.