24 Jul, 2025 - 16:24

Quando posso buttare il 730? Le nuove regole 2025 per la conservazione dei documenti fiscali

Quando posso buttare il 730? Le nuove regole 2025 per la conservazione dei documenti fiscali

La presentazione delle dichiarazioni dei redditi, modelli 730 o Redditi PF, procede spedita in vista della scadenza del 30 settembre 2025. Molti contribuenti, una volta inviata la propria dichiarazione, si trovano subito a porsi un quesito fondamentale: "Per quanto tempo devo conservare i miei documenti fiscali?" Non si tratta affatto di una questione scontata, soprattutto alla luce delle nuove regole introdotte per l'anno d'imposta 2024, che hanno ridefinito gli obblighi di conservazione per contribuenti, CAF e professionisti. Tali indicazioni si basano sulle linee guida ufficiali dell'Agenzia delle Entrate relative a tutte le agevolazioni per la dichiarazione dei redditi 2025. Vediamo insieme i dettagli principali per essere sempre in regola.

Acquisizione e sottoscrizione del modello 730: primi passi per una corretta conservazione

Come indicato dall’Agenzia delle Entrate, il Modello 730 e il Modello 730-1 possono essere sottoscritti in modalità elettronica, in accordo con il Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD). Questo ha permesso di semplificare e modernizzare notevolmente i servizi interattivi offerti dall'Agenzia.

La flessibilità della sottoscrizione elettronica si estende anche ai casi in cui un contribuente è impossibilitato a firmare o non sa leggere e scrivere (è, quindi, illetterato). In queste situazioni, il CAF o il professionista abilitato può annotare lo stato del contribuente direttamente sul documento, acquisendo e conservando una copia del documento di identità in corso di validità. In questo modo, la dichiarazione risulta valida a tutti gli effetti di legge, come previsto dall'articolo 43 del DPR 600/1973.

Conservazione documenti fiscali: le scadenze da rispettare

La regola generale per la conservazione del Modello 730 e di tutta la documentazione correlata è chiara: i documenti devono essere custoditi fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione dei redditi.

Ciò significa che, per le dichiarazioni presentate nel 2025 (riferite all'anno d'imposta 2024), la scadenza per la conservazione è il 31 dicembre 2030.

È fondamentale, però, conoscere anche alcune importanti eccezioni a questa regola:

  • la scheda per la scelta dell'8, del 5 e del 2 per mille IRPEF deve essere conservata per soli due anni;
  • nel caso di deduzioni o detrazioni ripartite su più anni, il termine di conservazione decorre dall'anno in cui è stata presentata la dichiarazione che espone l'ultima rata del beneficio.

Documenti informatici: regole per la conservazione digitale

La conservazione dei documenti elettronici deve avvenire nel rispetto di precise regole normative, essenziali per garantirne autenticità e integrità. I riferimenti principali sono il Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD) e i relativi decreti, come il DM 17 giugno 2014. Le Linee guida AgID offrono inoltre indicazioni dettagliate per una corretta gestione dei documenti digitali.

Le nuove regole 2022: esoneri e responsabilità per caf e professionisti

A partire dall'anno d'imposta 2022, importanti novità hanno modificato le regole di conservazione per CAF e professionisti, soprattutto in relazione alla dichiarazione precompilata.

Se il contribuente trasmette la dichiarazione precompilata senza apportare modifiche, non è più tenuto a esibire al CAF o al professionista la documentazione relativa agli oneri già indicati e forniti da terzi all'Agenzia delle Entrate. Di conseguenza, il CAF o il professionista è esonerato dalla conservazione di tale documentazione.

Al contrario, se la dichiarazione dei redditi precompilata è sottoposta a modifiche, il CAF o il professionista è tenuto a conservare tutta la documentazione prevista per il visto di conformità, inclusa quella relativa agli oneri comunicati da terzi, anche se questi ultimi non sono stati modificati.

Controlli e sanzioni: perché essere in regola

Accettare e trasmettere la dichiarazione dei redditi precompilata non esonera dal possedere e conservare la documentazione fiscale di supporto. Il contribuente, infatti, rischia il recupero delle somme erogate e non dovute in caso di controlli. Sebbene la precompilata semplifichi il rapporto con il Fisco, rafforzando la collaborazione, è fondamentale comprendere che la mancanza di documentazione che attesti le condizioni per detrazioni o deduzioni può sempre comportare il recupero degli importi da parte dell'Amministrazione finanziaria.

Per quanto riguarda CAF e professionisti, l'assenza della documentazione necessaria fornita dal contribuente può portare all'applicazione delle sanzioni previste per il visto di conformità infedele. 

FAQ: conservazione documenti fiscali

  1. Quali documenti devo conservare per la dichiarazione dei redditi? Devi conservare il Modello 730 (o Redditi PF) e tutta la documentazione di supporto che ha generato i dati in esso contenuti. Questo include scontrini, fatture, ricevute di spese deducibili o detraibili, e qualsiasi altro documento che attesti quanto dichiarato. Anche la delega per il 730 precompilato, se applicabile, rientra tra i documenti da custodire.
  2. Cosa succede se ho una spesa sanitaria modificata o non comunicata nella precompilata? Se modifichi le spese sanitarie nella dichiarazione precompilata o includi spese non precedentemente comunicate, il CAF o professionista deve verificare la corrispondenza con i tuoi documenti. In caso di difformità o nuove spese, dovrai esibire e loro dovranno conservare i singoli documenti di spesa (scontrini, fatture) che non erano inclusi o il cui importo è stato modificato. È utile anche fornire il prospetto dettagliato delle spese sanitarie dal Sistema Tessera Sanitaria con una dichiarazione sostitutiva.
  3. Ci sono eccezioni al periodo di conservazione di cinque anni? Sì, ci sono due eccezioni principali. La scheda per la scelta dell'8, del 5 e del 2 per mille IRPEF deve essere conservata per soli due anni. Inoltre, se hai deduzioni o detrazioni ripartite su più anni, il termine di conservazione di cinque anni decorre dall'anno in cui hai presentato la dichiarazione che espone l'ultima rata di tale beneficio.

 

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