La nuova tendenza del momento, diventata una vera e propria mania, è la collezione dei Labubu. Stiamo parlando di una linea di pupazzetti, che fanno parte della serie The Monsters, creata dal designer cinese Kasing Lung e prodotta da Pop Mart. Nati nel 2015 in Cina, hanno guadagnato popolarità dopo 4/5 anni fino a diventare un fenomeno cult recentemente. Sono dei piccoli mostri pelosi dotati di un anello per essere attaccati alla borsa, dai colori accattivanti, con un design distintivo che include occhi grandi, orecchie lunghe, denti affilati e espressioni buffe, descritti dal loro ideatore come personaggi magici gentili e desiderosi di aiutare.
Diventati un fenomeno di tendenza tra la Gen-Z e gli appassionati di Toy Art, spopola sui social e genera una ricerca quasi spasmodica con fenomeni di concorrenza spintissima per vantare la tipologia trovata. Labubu nasce dalla fantasia del suo ideatore che decide di creare questi mostriciattoli ispirati alle fiabe nordiche. Sono prodotti da una azienda cinese specializzata in designer toys e blind boxes cioè delle confezioni a sorpresa che rendono il collezionismo ancora più eccitante non potendo sapere preventivamente quale oggetto si troverà all’ interno della scatola acquistata. La caccia al pezzo raro aumenta la domanda, un modo di fare marketing decisamente incisivo. Il Labubu è diventato un fenomeno culturale, particolarmente in voga sulle piattaforme social come Tik-Tok, Instagram e Facebook, dove è diventato un vero simbolo di appartenenza e un accessorio da mostrare in video e foto. Sono spesso collezionati alla ricerca delle versioni speciali, rarissime, che aumentano l’interesse dei compratori in quanto con valore economico maggiore. Ad oggi si stima che esistano oltre 300 design differenti di Labubu. Un Labubu in origine poteva costare dai 12 ai 15 euro, attualmente i primi usciti si trovano a minimo 50 euro l’uno, ma alcune edizioni limitate sono state vendute a diverse migliaia di euro. Il Labubu più raro ora è una versione alta un metro e venti, di colore verde chiaro, che è stata venduta durante un’asta a Pechino alla cifra di 170 mila dollari! E’ possibile acquistare anche scatole intere con 6 blind boxes all’ interno, al fine di avere una opzione maggiore di scelta. Sono state create delle versioni segrete di Labubu che non vengono neanche rese note nei listini, così da renderle ancora più difficili da trovare e queste sono fluorescenti, glitterate o con colori particolari. Alcune versioni di Labubu presentano dettagli, materiali o colori unici, rendendoli così ancora più attraenti, aumentando il loro valore di mercato. La popolarità di questa nuova mania è stata ampliata grazie all’ apparizione di questi oggetti agganciati alle borse di personaggi famosi come attrici, cantanti o modelli e alla conseguente sindrome del “fear of missing out” di cui le nuove generazioni sono affette, ossia la paura di perdere qualcosa di importante. I Labubu sono stati mostrati dalla cantante Lisa delle Black Pink, noto gruppo sudcoreano con un alto livello di popolarità e riconoscimento a livello globale, scatenando una vera e propria follia nei suoi fans; la visibilità è aumentata anche grazie a Rihanna e Dua Lipa contribuendo al successo mondiale del pupazzetto
L’ azienda è cinese e nasce per la vendita di giocattoli, a Pechino. Punta su edizioni limitate, co-branding, design d’autore e community. Ogni linea è firmata da un artista e Pop Mart investe su negozi fisici e distributori automatici oltre che sulla proposta on-line. Gli shop sono curati come show room d’arte che propongono gli oggetti in via esclusiva spesso creando sistemi a estrazione al fine di contenere le invasioni di acquisto ma nello stesso tempo alimentare la suspense. Il marketing è mirato e accattivante, crea dei count-down ed e-mail list per i clienti affezionati. I negozi si trovano in tutto il mondo e a Milano centinaia di persone si sono messe in fila già dalla notte prima, quando è stato aperto lo store. L’esperienza è divenuta quindi un rito collettivo, e le file non servono solo a comprare ma a sentirsi parte di un momento. In Cina si contano 1800 distributori automatici! L’azienda punta sulla continuità proponendo sempre nuove collezioni, nuovi artisti e nuove collaborazioni. Grazie a Labubu il fondatore di Pop Mart è entrato per la prima volta nella top ten dei miliardari cinesi con un patrimonio netto di quasi 23 miliardi di dollari! La narrazione utilizzata da Pop Mart negli oggetti da collezione proposti è quella di un mondo fantasy autonomo e aperto, popolato da creature mistiche, che offre un rifugio alla parte emotiva di chiunque soddisfacendo le lacune emotive con degli oggetti che siano delle piccole felicità momentanee.
Qualcuno ha detto che puoi sentirti veramente realizzato quando gli altri tendono ad imitarti. Sono nati dei decaloghi per l’individuazione dell’autenticità dei mostriciattoli famosi in quanto attualmente fortemente replicati. I Labubu originali si distinguono per alcuni dettagli di qualità come il numero dei denti che è 9, la presenza del logo di Pop Mart sul piede sinistro, la qualità della verniciatura, le lunghe orecchie da coniglio dritte e ravvicinate tra di loro. Le braccia e le gambe dei pezzi originali si muovono nonostante il pelo. Vengono avvolti in una carta particolare, che varia in base alla serie, prima di essere inseriti nelle box. Quando un oggetto diventa virale, si porta appresso le imitazioni, in questo caso soprattutto dallo stesso mercato di produzione cinese, che ha creato parallelamente la copia con il suo nome di sottobanco: i Lafufu. I falsi hanno colori sbiaditi nel packaging, la plastica non è robusta, possono presentare delle piccole sbavature sulle parti dipinte e le orecchie possono presentarsi più corte e più distanziate. Spesso non hanno codici seriali o QR code e gli occhi non sono “vivi” e identici tra loro, oltre che fuori linea. Nel corso del tempo si è modificato il sinonimo di imitazione cinese come produzione di massa di scarsa qualità, in una icona di creatività in grado di emozionare.
Come detto i Labubu sono diventati famosi per diversi fattori tra cui la loro estetica, il successo sui social media, il collezionismo e l’effetto celebrità, in particolare Tik-Tok ha giocato un ruolo fondamentale con i video un-boxing e le challenge con la ricerca del pezzo raro. I collezionisti considerano già il Labubu come una forma di investimento, come è accaduto con articoli sportivi, borse, orologi. Vengono acquistati dei pezzi rari nella speranza che il loro valore aumenti nel tempo visto che il re-selling è già molto praticato. Sono state create delle linee di accessori e di vestitini per poter personificare il proprio pupazzetto e renderlo unico. Si inseriscono nel contesto ampio del fenomeno “kidult” ovvero l’attrazione degli adulti per giocattoli e oggetti legati all’infanzia, offrendo un ritorno al passato con nostalgia. I Labubu possono essere inoltre indicati come un piccolo lusso che porta piacere e benessere in un periodo di incertezza economica mista alle dinamiche psicologiche legate al collezionismo e al consumo di massa.
A cura di Gioia Blasi