Il virus Chikungunya è una malattia di origine virale trasmessa principalmente dalla puntura di zanzare del genere Aedes, note soprattutto per la presenza della zanzara tigre (Aedes albopictus) e della Aedes aegypti.
Negli ultimi anni, il chikungunya è balzato all’attenzione anche in Italia a causa di alcuni focolai locali. In questo articolo, approfondiremo quanto è pericoloso il virus, i sintomi che provoca e la durata della malattia, fornendo informazioni utili per la prevenzione e la gestione della patologia.
Nella maggior parte dei casi, la chikungunya ha un decorso benigno e tende a risolversi spontaneamente, senza esiti fatali.
Tuttavia, non deve essere sottovalutata: Le complicanze più gravi sono rare e includono:
Le persone maggiormente a rischio di complicazioni sono gli anziani, i bambini piccoli, le donne in gravidanza e coloro che soffrono di malattie croniche o immunodepressione.
Anche se la mortalità è bassa (stimata intorno allo 0,4%), la malattia può causare forti dolori articolari debilitanti che possono durare settimane o mesi, a volte anche anni in casi particolari.
Il nome “chikungunya” deriva dalla lingua swahili e significa “ciò che curva” o “contorce”, riferimento alla postura che le persone affette assumono a causa dell’intenso dolore articolare tipico dell’infezione.
Il virus appartiene al genere Alphavirus della famiglia delle Togaviridae ed è endemico principalmente in Africa, Asia e sempre più frequentemente anche in Europa e America.
Il virus si trasmette all’uomo esclusivamente tramite la puntura di zanzare infette, in particolare durante le ore diurne, quando le zanzare Aedes sono più attive.
Dopo aver punto una persona infetta, la zanzara può trasmettere il virus a un’altra persona attraverso successive punture. Non esistono evidenze di trasmissione diretta da persona a persona tramite il contatto o i liquidi biologici.
Dopo un’incubazione variabile tra 2 e 12 giorni (in media 3-7 giorni), la malattia si presenta quasi sempre in modo acuto e improvviso:
In alcuni casi, possono comparire manifestazioni cutanee di tipo emorragico (petecchie, ecchimosi, epistassi, gengivorragie), ma si presentano di norma in forma benigna.
I sintomi acuti come febbre, mal di testa e dolori articolari sono particolarmente intensi nei primi giorni e di solito durano tra 7 e 10 giorni. La febbre tende a risolversi rapidamente, mentre i dolori articolari possono essere molto persistenti.
I dolori articolari possono durare settimane o, in una percentuale variabile di casi, anche alcuni mesi o anni. Si parla spesso di “artrite post-chikungunya” o “artralgie croniche”. La stanchezza e l’indebolimento generale possono protrarsi nel tempo, soprattutto nei soggetti più vulnerabili.
La diagnosi si effettua attraverso esami del sangue che ricercano la presenza dell’RNA virale, soprattutto nei primi giorni di sintomi, oppure tramite test sierologici per le immunoglobuline IgM e IgG specifiche.
Attualmente non esistono antivirali specifici né un vaccino per il chikungunya. Il trattamento è sintomatico e comprende:
La misura più efficace è la prevenzione della puntura di zanzara. Si consiglia di:
Non esistendo un vaccino a oggi disponibile, la prevenzione è fondamentale, sia per residenti in zone a rischio che per viaggiatori.