26 Jul, 2025 - 21:18

Perché Cicalone è stato aggredito alla stazione di Napoli? Ecco cos'è successo e chi è stato

Perché Cicalone è stato aggredito alla stazione di Napoli? Ecco cos'è successo e chi è stato

Il 26 luglio 2025, lo youtuber romano Simone Ruzzi, noto come Cicalone, è stato vittima di una violenta aggressione fuori dalla stazione centrale di Napoli.

L'episodio ha sollevato numerose domande sia sui motivi dell’attacco sia sull'identità degli aggressori, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza e sulla libertà di cronaca nelle aree ad alta criticità urbana.

Cosa è successo a Cicalone a Napoli?

Cicalone era arrivato a Napoli insieme alla sua collaboratrice, la videomaker Evelina, per girare alcuni video destinati ai suoi canali social. Ad attenderli c'era anche il cantante locale Tyler B, che avrebbe dovuto accompagnarli in un tour delle zone più delicate della città.

I tre si trovavano nei pressi di piazza Garibaldi quando, ancor prima di cominciare le riprese, sono stati fermati da un individuo che li ha ammoniti: “Qui non fate niente”.

Dopo pochi minuti, è sopraggiunta una seconda persona più robusta, con una maglietta mimetica, che ha apostrofato violentemente la videomaker e l'ha colpita con un calcio, facendole cadere la telecamera e cercando di sottrargliela.

A quel punto Cicalone è intervenuto per difendere la collega ed evitare che venisse derubata, ma è stato colpito ripetutamente con un bastone sul braccio. Solo l’uso dello spray al peperoncino ha permesso di allontanare momentaneamente l’aggressore, che si è poi nascosto fra altre persone presenti in zona.

Chi sono gli aggressori?

Secondo il racconto dello stesso Cicalone e le testimonianze raccolte dalle testate locali, i responsabili dell’attacco sarebbero stati due giovani di origine africana.

Il primo avrebbe tentato di imporre la sua volontà di non far riprendere la zona, il secondo avrebbe agito in maniera diretta e violenta contro il gruppo, nel tentativo di intimidire e sottrarre attrezzature video.

Il secondo aggressore, dopo la colluttazione, è stato individuato dai militari dell’Esercito di pattuglia nei pressi della stazione e poi fermato dagli agenti della Polizia Ferroviaria. Sia Cicalone che la videomaker hanno presentato denuncia.

Al momento, le autorità stanno indagando per chiarire eventuali collegamenti tra i soggetti coinvolti e possibili “sentinelle” territoriali che abitualmente cercano di scoraggiare chi documenta fenomeni illeciti o disagio urbano.

L'episodio descritto dallo youtuber sembra confermare l’esistenza di reti di controllo informale delle strade, pronte a intimidire chiunque tenti di filmare scene di degrado o criminalità.

Perché Cicalone è stato aggredito?

Il movente principale dell’aggressione sembra riconducibile all’attività di documentazione sociale di Cicalone.

Lo youtuber, noto proprio per la sua narrazione cruda e senza filtri di situazioni di criminalità e degrado, è stato visto come una minaccia da chi invece trae vantaggio dal mantenere l’illegalità e l’opacità in alcune zone della città.

Le stesse parole rivolte dagli aggressori – “Tu oggi qui non fai riprese” – sono un chiaro segnale intimidatorio verso chi prova a raccontare la realtà senza compromessi.

Episodi come questo mettono in luce i rischi quotidiani affrontati da chi si occupa di informazione e reportage sociale, in particolare in contesti vulnerabili e difficili.

La reazione sui social e nelle istituzioni

Cicalone, nelle ore successive, ha pubblicato sulle sue pagine social immagini che mostrano i segni dell’aggressione, il volto arrossato, i graffi su braccia e occhi tumefatti.

Numerosi utenti hanno espresso solidarietà, fra cui anche esponenti politici che hanno sottolineato la gravità di un’aggressione avvenuta solo perché si documentava la realtà del territorio.

Chi è Cicalone?

Simone Ruzzi, in arte Cicalone, è uno youtuber romano noto per i suoi reportage “sul campo” riguardanti tematiche come criminalità, spaccio, emarginazione e degrado urbano, e per le interviste a soggetti coinvolti nella malavita o ai margini.

La sua popolarità è cresciuta grazie a uno stile diretto e spesso provocatorio, che lo porta a esplorare e raccontare realtà spesso ignorate dai media tradizionali. Episodi simili a quello di Napoli si sono già verificati in passato, sia nella Capitale sia in altre città.

 

LEGGI ANCHE