27 Jul, 2025 - 09:55

È sicuro andare in Thailandia ora che c’è la guerra con la Cambogia? Le zone a rischio per i viaggi

È sicuro andare in Thailandia ora che c’è la guerra con la Cambogia? Le zone a rischio per i viaggi

L’estate 2025 si apre con numerosi interrogativi per i viaggiatori diretti in Thailandia a causa della recente escalation militare al confine con la Cambogia.

Nelle ultime settimane, infatti, una disputa territoriale mai sopita si è trasformata in un conflitto aperto, con pesanti scontri armati lungo il confine tra i due Paesi, provocando vittime e mettendo a dura prova la stabilità della regione.

È sicuro viaggiare in Thailandia nell’estate 2025?

Per la stragrande maggioranza dei turisti che intendono visitare la Thailandia — specialmente destinazioni celebri come Bangkok, Phuket, Chiang Mai, Koh Samui, Pattaya o Ayutthaya — la situazione rimane sostanzialmente stabile e la vita procede quasi normalmente. 

I livelli di sicurezza nelle città più frequentate rimangono alti; la presenza militare e i controlli sono aumentati, ma non risulta alcuna minaccia concreta fuori dalla zona di conflitto.

Le autorità raccomandano però di informarsi continuamente tramite siti ufficiali e ambasciate, evitare assolutamente la zona di confine e tenere presente che trasporti e itinerari nelle regioni orientali nordorientali potrebbero subire disagi o cancellazioni last minute.

Cosa sta succedendo al confine tra Thailandia e Cambogia?

Il 24 luglio 2025 si sono verificati violenti scontri lungo almeno dodici punti della frontiera tra Thailandia e Cambogia, coinvolgendo sia zone rurali sia aree intorno a templi storici, come il celebre Preah Vihear, già simbolo di vecchie controversie.

Gli scontri, che hanno causato almeno 34 morti (con vittime sia tra civili che tra soldati) e più di 200,000 sfollati, sono il risultato di tensioni storiche e rivendicazioni nate oltre un secolo fa e acuite da episodi recenti come mine antiuomo e rappresaglie militari.

Entrambi i governi si accusano reciprocamente delle ostilità e, sebbene siano in corso tentativi di mediazione internazionale e colloqui per un cessate il fuoco, le ultime notizie riportano nuove esplosioni e bombardamenti proprio mentre si avviavano le negoziazioni.

Thailandia-Cambogia, quali sono le zone a rischio?

Alla luce degli sviluppi, la Thailandia ha chiuso l’intero confine di 817km con la Cambogia, mentre diversi Paesi — tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda, Singapore, Cina e India — hanno emesso avvisi ufficiali a evitare viaggi in prossimità della frontiera.

In particolare, tutte le principali ambasciate e fonti governative internazionali raccomandano di non recarsi entro un raggio di 50km dal confine Thailandia-Cambogia. Tra le province thailandesi soggette a restrizioni figurano Buriram, Si Saket, Surin, e Ubon Ratchathani. Analogamente, diverse zone cambogiane risultano off-limits, inclusi i passaggi di frontiera e i templi che hanno storicamente alimentato il contenzioso.

Le principali attrazioni turistiche in zone come Preah Vihear e Prasat Ta Muen Thom sono state chiuse e sui territori di confine si segnalano la presenza di mine inesplose, bombardamenti e un acceso dispiegamento militare.

Voli internazionali da e per Bangkok, Phuket, Chiang Mai e le principali mete restano invece regolari, con le città lontane dal confine che non risentono direttamente dello scenario bellico.

Consigli pratici per chi parte

Evitare ogni viaggio nelle aree entro 50km dal confine con la Cambogia.

  • Seguire con attenzione gli aggiornamenti delle autorità locali e dichiarazioni delle ambasciate.
  • Non avventurarsi in province o attrazioni nei pressi della frontiera, anche se famose per il turismo.
  • Considerare assicurazioni di viaggio che coprano eventi bellici.
  • Restare informati sulle condizioni di voli e trasporti interni, che potrebbero subire cambiamenti improvvisi.

 

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