28 Jul, 2025 - 09:05

Bonus ristrutturazioni 2025: come risparmiare il 50% sui lavori condominiali

Bonus ristrutturazioni 2025: come risparmiare il 50% sui lavori condominiali

Gli interventi edilizi sulle parti comuni dei condomini possono beneficiare di importanti detrazioni fiscali, pensate per promuovere la riqualificazione degli edifici e migliorare la qualità della vita.

Le agevolazioni riguardano principalmente i lavori di ristrutturazione, l’efficientamento energetico e l’eliminazione delle barriere architettoniche nelle aree comuni. Ovviamente, ci stiamo riferendo al più che noto bonus ristrutturazioni.

Ma quali sono le regole e le condizioni per poter usufruire di questi vantaggi? In questo articolo, vedremo come funzionano le detrazioni, chi può usufruirne e tutti gli interventi ammessi sulle parti comuni dei condomini.

Come funziona il bonus ristrutturazioni nel 2025

Dal 1° gennaio 2025, le regole del bonus ristrutturazione si articolano in base alla destinazione dell’immobile:

  • Per le abitazioni principali (prima casa, esclusi gli immobili di lusso), la detrazione rimane al 50% con lo stesso limite di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare;
  • Per le altre abitazioni, la detrazione scende al 36%, con un massimale di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare.

Ciò significa che conta se si tratta di prima o seconda casa, con una differenza tangibile, in termini di detrazione fiscale e di tetto massimo. In soldoni, stiamo parlando della questione della residenza per beneficiare del bonus ristrutturazioni.

Il bonus ristrutturazioni, in linea generale, ha valenza, rispettando le condizioni previste dalla normativa, anche per i lavori eseguiti sulle parti comuni di condominio.

Prima di addentrarci meglio nelle spiegazioni sul funzionamento della misura, è utile chiarire cosa sono le parti comuni. Si tratta, in linea di massima, di quegli elementi, beni e spazi dell’edificio utilizzati da tutti i condomini, a prescindere dal numero di proprietari. Sono definiti dall’articolo 1117 del Codice Civile e comprendono, tra gli altri:

  • Il terreno su cui sorge l’edificio, le fondazioni, i muri portanti, i tetti, i lastrici solari, le scale, i portoni d’ingresso, le facciate, i portici e i cortili;
  • I locali destinati a servizi comuni come la portineria o il locale caldaia per il riscaldamento centralizzato;
  • Le opere e gli impianti di servizio condivisi, quali ascensori, pozzi, cisterne e fognature.

Bonus ristrutturazioni condomini: a chi spetta e detrazione

Le detrazioni per i lavori sulle parti comuni del condominio spettano a ciascun condomino in base alla quota millesimale di proprietà, come previsto dagli articoli 1123 e seguenti del Codice Civile.

Il beneficio si applica all’anno in cui l’amministratore effettua il bonifico per il pagamento delle spese. Ogni condomino può usufruire della detrazione nella misura corrispondente alla propria quota, a condizione che abbia effettivamente versato la somma al condominio entro la scadenza per la dichiarazione dei redditi.

Per facilitare la ripartizione, l’amministratore rilascia una certificazione che indica:

  • L’ammontare totale delle spese sostenute;
  • La quota millesimale attribuita a ciascun condomino.

Se nella certificazione figura un solo proprietario, ma le spese sono state sostenute anche da altri, questi ultimi possono comunque beneficiare della detrazione, a patto di attestare sul documento dell’amministratore la loro effettiva partecipazione e la quota di spesa a loro carico.

Lo stesso vale per familiari conviventi, partner in unione civile o conviventi more uxorio, che possono detrarre le spese sostenute per lavori condominiali, indicando sul documento gli estremi anagrafici e la quota di spesa.

Come funziona il bonus ristrutturazioni per i condomini senza amministratore?

Nei cosiddetti condomini minimi, ovvero quelli con non più di otto proprietari, dove non è obbligatoria la nomina dell’amministratore e manca il codice fiscale condominiale, le detrazioni sono comunque accessibili.

Secondo la circolare n. 3/E del 2 marzo 2016 dell’Agenzia delle Entrate:

  • Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario o postale, con ritenuta d’acconto applicata dall’istituto finanziario;
  • In assenza del codice fiscale del condominio, nella dichiarazione va indicato il codice fiscale del condomino che ha effettuato il bonifico;
  • In caso di controlli, occorre dimostrare che gli interventi sono stati realizzati sulle parti comuni, presentando un’autocertificazione con i dati catastali degli immobili interessati.

Quali sono gli interventi ammessi sulle parti comuni dei condomini

Gli interventi realizzati sulle parti comuni degli edifici residenziali, per i quali ogni condomino può richiedere le detrazioni fiscali, sono definiti dal Testo Unico dell’edilizia.

Nello specifico, si tratta di tre categorie principali di lavori:

  • Manutenzione ordinaria e straordinaria: comprendono gli interventi necessari per mantenere o ripristinare l’efficienza e la funzionalità delle parti comuni, come la riparazione di scale, tetti, facciate e impianti comuni;
  • Restauro e risanamento conservativo: lavori volti a conservare e recuperare l’edificio, preservandone le caratteristiche originali e migliorandone la sicurezza senza modificarne la struttura o la destinazione d’uso;
  • Ristrutturazione edilizia: opere più ampie che possono comportare modifiche strutturali, ampliamenti o cambiamenti funzionali delle parti comuni, sempre nel rispetto delle normative vigenti.

Detrazioni per interventi sulle parti comuni condominiali: cosa sapere

Le agevolazioni fiscali per lavori sulle parti comuni dei condomini, come ristrutturazioni, efficientamento energetico ed eliminazione delle barriere architettoniche, permettono di detrarre fino al 50% delle spese, con limiti variabili a seconda del periodo e della tipologia di immobile.

Le detrazioni spettano a ciascun condomino in base alla quota millesimale di proprietà, e gli interventi ammessi includono manutenzioni ordinarie e straordinarie, restauro conservativo e ristrutturazioni edilizie.

Anche i piccoli condomini senza amministratore possono accedere ai benefici seguendo precise modalità di pagamento e documentazione.

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