12 Aug, 2025 - 15:42

Chi era Nicolò Loporcaro, il rider di Altamura travolto in scooter e morto dopo 4 anni di agonia

Chi era Nicolò Loporcaro, il rider di Altamura travolto in scooter e morto dopo 4 anni di agonia

"Ti ricorderemo con il sorriso e la voglia di vivere che ti contraddistingueva". Con queste parole una conoscente ricorda sui social Nicolò Loporcaro, il 25enne pugliese che nel 2021 fu investito mentre consegnava pizze in scooter ad Altamura - suo paese d'origine, in provincia di Bari -, morto dopo quattro anni di agonia. 

Chi era Nicolò Loporcaro, morto dopo 4 anni da un incidente

Nicolò era un giovane come tanti, con un lavoro e tanti desideri da realizzare. Diplomato all'Istituto alberghiero e rider di professione, dedicava le sue serate a consegnare pizze in scooter. Un modo per aiutare la sua famiglia e per mantenersi.

Come stava facendo anche il 21 novembre 2021 - una sera di pioggia -, quando la sua vita è stata segnata per sempre da un tragico incidente. Si trovava in via Mura Megalitiche, ad Altamura, quando un'auto guidata da un ragazzo del posto invase la sua corsia di marcia, travolgendolo.

L'impatto fu violentissimo e le conseguenze devastanti: Nicolò riportò numerose fratture, la più grave alla testa, ed entrò in uno stato di coma. Da allora, ha trascorso lunghi periodi in vari ospedali e centri specializzati, poi a casa, circondato dai suoi cari, dove alla fine si è spento. 

Un'intera comunità unita nel sostegno e nel ricordo

La notizia della morte del 25enne ha profondamente scosso Altamura, comunità a cui apparteneva e che in questi anni lo ha sempre sostenuto. In poche ore, in moltissimi gli hanno dedicato un pensiero. 

"Non ci sono parole per tutto quello che hai dovuto sopportare, affrontare negli ultimi anni", scrive un'utente su Facebook, "mi auguro che chi ha causato tutto questo dolore se ne renda conto".

"Buon viaggio compagno di mille trasferte, spero che ora sarai più sereno", il messaggio di un suo amico. Nicolò tifava per la squadra di calcio di Altamura. 

virgolette
Amava i nostri colori e li portava nel cuore. La sua passione, il suo sorriso e la sua presenza sugli spalti resteranno per sempre nella memoria della nostra comunità, 

si legge nella nota diffusa dalla società sportiva.

Qualcuno ora lo definisce un "eroe silenzioso", perché ha lottato a denti stretti per farcela, nonostante le difficoltà. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore di chi lo conosceva. 

Il processo al presunto responsabile è in corso a Bari

Il 29enne che era alla guida dell'auto incriminata invece è attualmente sotto processo presso il Tribunale di Bari. L'accusa, inizialmente di "lesioni gravissime", dopo la morte di Nicolò dovrà essere ricalibrata.

Secondo le ricostruzioni, quella sera viaggiava a una velocità di circa 110 chilometri orari in un tratto in cui il limite è fissato dalla legge a 40, nonostante la visibilità fosse ridotta a causa del maltempo e il manto stradale bagnato e scivoloso.

Così avrebbe provocato l'incidente che si è rivelato mortale per il suo coetaneo, spezzando per sempre i suoi desideri. E le vite dei suoi familiari, che ora si sono costituiti parte civile con l'avvocato Andrea Moreno. 

L'ennesimo sinistro stradale dall'esito mortale  

La sua storia ne richiama purtroppo alla mente altre. Come quella della famiglia che lo scorso 15 luglio è stata travolta da un camion nel tratto fiorentino dell'A1. Sei, in totale, le vittime: la piccola Summer, di appena quattro anni, e la madre Silvia Visconti, 37 anni - decedute dopo qualche giorno dallo schianto - i nonni materni della piccola, una zia e il cane di famiglia.

Un'intera famiglia sterminata in un sinistro di pochi attimi, come se ne vedono sempre più di frequente in tutta Italia. Solo ieri, 11 agosto 2025, una 71enne è stata investita e uccisa da un'auto pirata a Milano. Si chiamava Cecilia De Astis. A bordo della vettura che l'ha travolta, risultata rubata, c'erano quattro minorenni: sono stati rintracciati e fermati. A causa della loro giovane età, non sono imputabili. 

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