Quella che doveva essere una tranquilla giornata al mare si è trasformata in tragedia per Carlo Panizzo e per la sua famiglia. Lo scorso 11 agosto, il bambino, 6 anni appena compiuti, è morto annegato a Cavallino-Treporti, località del litorale Veneziano. Il suo corpo è stato ritrovato – dopo ore di intense ricerche – a circa 100 metri dalla riva, adagiato sul fondale, a due metri di profondità. Una tragedia che ha sconvolto la comunità locale e su cui ora la Procura di Venezia vuole vedere chiaro.
L'evento era stato immediatamente classificato come incidente. E la Procura aveva deciso di non aprire alcun fascicolo. Poche ore fa la svolta, con la scelta - da parte dei pm Federica Baccaglini e Stefano Ancilotto - di aprire delle indagini contro ignoti, disponendo l'autopsia sul corpo del bimbo.
Un "atto dovuto", per chiarire eventuali punti oscuri, soprattutto in relazione alla dinamica della morte, e fare luce su eventuali responsabilità. Le ipotesi da esaminare sono diverse: se Carlo avesse mangiato poco prima di entrare in acqua, ad esempio, e possa aver accusato una congestione.
Oppure, il bambino potrebbe essere stato travolto da un'onda e aver battuto la testa, perdendo conoscenza prima di annegare. Meno probabile, ma comunque non da escludere, infine, un malore improvviso.
Tutto è accaduto nel pomeriggio di lunedì 11 agosto, nel tratto di mare antistante la spiaggia di Cavallino-Treporti. Carlo era con la madre, Dana Kalarus, che ha poi raccontato agli inquirenti di averlo perso di vista per pochi secondi, mentre si avvicinava al bagnasciuga.
C'era bandiera rossa, segnalazione di mare agitato, ma come ha spiegato un esperto al Corriere della Sera, la balneazione non era formalmente vietata. Le correnti, però, erano forti, e il rischio di essere trascinati al largo concreto.
Appena la donna si è accorta della scomparsa del bambino – erano circa le 16 – ha dato l'allarme. Alle ricerche hanno partecipato non solo forze dell'ordine e soccorritori, ma anche numerosi turisti che, guidati dai bagnini dei vicini stabilimenti, hanno formato una vera e propria catena umana per scandagliare l'acqua.
La speranza era di riuscire a riportare il bimbo a riva, vivo. Nella notte tra lunedì e martedì – grazie all'aiuto di un sonar – il suo corpo è stato però ritrovato dai sommozzatori dei vigili del fuoco sul fondale, vicino alla barriera frangiflutti.
Insieme alla madre e al fratello maggiore, Carlo viveva a Roncade, in provincia di Treviso. Si trovava in spiaggia perché pochi giorni prima era stato il suo compleanno e i familiari gli avevano promesso una giornata al mare per festeggiare.
Non potevano sapere che sarebbe stata l'ultima. Che un giorno di spensieratezza d'estate si sarebbe trasformato, all'improvviso, in un giorno di dolore. Restano ora incredulità, rabbia, cordoglio. Il sindaco di Roncade, Marco Donadel, ha annunciato per il giorno dei funerali il lutto cittadino.
A Cavallino-Treporti, nel frattempo, sono stati momentaneamente sospesi, in segno di rispetto e solidarietà, tutti gli eventi e le manifestazioni pubbliche che erano in programma. La spiaggia "incriminata" è rimasta invece vuota e silenziosa.
Il servizio di Daniela Sitzia per l'emittente Antenna Tre.
Sul pontile vicino a dove il piccolo stava giocando fino a un momento prima di scomparire, qualcuno ha lasciato giochi, una maglietta e un messaggio: "Ciao Carlo, bellissimo angelo. Riposa in pace". "Bellissimo angelo, abbracciamo la tua mamma", si legge in un altro biglietto di chi ha voluto salutare per un'ultima volta il bambino.