06 Oct, 2025 - 10:02

Influencer e creator sotto la lente del Fisco: cosa chiedono i questionari e quali sanzioni rischiano

Influencer e creator sotto la lente del Fisco: cosa chiedono i questionari e quali sanzioni rischiano

Negli ultimi mesi, l’Agenzia delle Entrate ha avviato una campagna conoscitiva rivolta a influencer, content creator e agenzie di comunicazione per approfondire la dimensione economica delle attività digitali in Italia.

Sono stati inviati questionari dettagliati, principalmente relativi agli anni 2020, 2021 e 2022, con l’obiettivo di raccogliere informazioni precise su guadagni, collaborazioni e flussi finanziari.

I soggetti coinvolti hanno 15 giorni di tempo per rispondere e inviare la documentazione richiesta. Sebbene questa fase sia ancora di natura esplorativa e non abbia finalità di accertamento fiscale, è fondamentale non sottovalutare la comunicazione, perché la mancata risposta può comportare sanzioni amministrative e altre conseguenze.

Cosa chiedono i questionari del Fisco: dati, contratti e redditi da dichiarare

Il questionario dell’Agenzia delle Entrate è strutturato in modo molto dettagliato e richiede diverse informazioni. In particolare, i contribuenti devono indicare le piattaforme social su cui operano, i nomi utente dei loro profili, gli indirizzi email e i link ai canali o pagine ufficiali.

Viene inoltre chiesto di descrivere la natura dei contenuti prodotti, così come l’entità dei compensi percepiti, che comprendono sia pagamenti in denaro sia compensi ricevuti in beni o servizi, quest’ultimi considerati reddito e quindi tassabili.

Oltre ai dati anagrafici e ai compensi, i questionari richiedono la produzione di documenti giustificativi, come copie dei contratti stipulati con brand o agenzie, fatture emesse anche a clienti esteri e gli estratti conto bancari che dimostrano i movimenti economici legati all’attività online.

Questa raccolta di informazioni mira a fornire un quadro dettagliato dell’attività economica svolta, permettendo al Fisco di avere maggiore trasparenza su un settore in rapida crescita.

Rischi e sanzioni per chi non risponde o fornisce dati falsi

Non rispondere al questionario inviato dall’Agenzia delle Entrate può comportare conseguenze economiche e legali rilevanti. Le sanzioni amministrative previste vanno da un minimo di 250 euro fino a un massimo di 2.000 euro.

Oltre alla multa, l’Amministrazione Finanziaria può procedere con la cosiddetta “ricostruzione induttiva” del reddito: in pratica, quando i dati dichiarati sono incompleti, errati o mancanti, il Fisco può stimare in modo forfettario i guadagni dell’influencer o creator, spesso applicando criteri che portano a una tassazione più elevata rispetto a quella effettiva.

Inoltre, nel caso vengano forniti dati non veritieri o informazioni ingannevoli, si possono configurare reati fiscali con conseguenze penali, che includono multe più severe e persino procedimenti giudiziari. 
Particolare attenzione è riservata ai compensi ricevuti sotto forma di beni o servizi, che non sono considerati “regali” ma reddito da dichiarare e tassare.

Dal punto di vista normativo, la situazione è in evoluzione: da aprile 2025 è entrato in vigore il codice ATECO dedicato agli influencer (73.11.03), una novità che contribuisce a regolamentare meglio questa categoria professionale. 

Il Codice Ateco serve a distinguere i professionisti dagli amatori, facilitare l’accesso al credito e la formazione specifica, semplificare la dichiarazione dei redditi e applicare il regime fiscale corretto.

Agenzia delle Entrate e influencer: cosa sapere sull’indagine fiscale

  • Questionari per monitorare i guadagni digitali: l’Agenzia delle Entrate ha inviato questionari a influencer, content creator e agenzie per raccogliere dati economici relativi agli anni 2020-2022, con 15 giorni per rispondere. Anche se si tratta di una fase conoscitiva, ignorare la richiesta può comportare sanzioni;
  • Dati richiesti: i questionari richiedono informazioni sulle piattaforme social utilizzate, i compensi ricevuti (in denaro o in beni/servizi) e la produzione di contratti, fatture ed estratti conto bancari per dimostrare l’attività economica svolta;
  • Sanzioni e rischi legali: la mancata risposta può portare a multe da 250 a 2.000 euro e alla ricostruzione forfettaria del reddito. Fornire dati falsi può comportare anche sanzioni penali. Dal 2025 è attivo un codice ATECO specifico per gli influencer, che aiuta a regolamentare il settore.
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