26 Nov, 2025 - 20:33

Italia e Grecia unici due Paesi dell'UE più poveri rispetto a 20 anni fa

Italia e Grecia unici due Paesi dell'UE più poveri rispetto a 20 anni fa

Mentre l'Europa festeggia vent'anni di crescita economica, l'Italia e la Grecia piangono. Secondo i dati diffusi da Eurostat, Roma e Atene sono gli unici capitoli di un' Unione a 27 paesi in cui il reddito reale delle famiglie pro capite è diminuito tra il 2004 e il 2024.

Se la media europea segna un aumento del 22%, l'Italia si ferma a un -4% e la Grecia a un -5%. È una fotografia impietosa che svela il declino di due civiltà, un tempo orgoglio del Mediterraneo.​

La mappa della povertà europea

I numeri parlano chiaro. Mentre la Romania ha registrato una crescita del reddito reale del 134%, seguita da Lituania (+95%), Polonia (+91%) e Malta (+90%), l'Italia si ritrova fanalino di coda insieme alla Grecia.

Nemmeno le grandi economie avanzate hanno subito questo destino: la Spagna cresce dell'11%, l'Austria del 14%, il Belgio del 15% e il Lussemburgo del 17%. La Francia segna +21% e la Germania addirittura +24%.​

Il grafico dell'Eurostat è implacabile. Dal 2004 al 2008 il reddito reale cresceva costantemente in tutta l'Ue. Poi la crisi finanziaria globale ha messo in stallo l'economia tra il 2008 e il 2011, con ulteriori cali nel 2012 e 2013.

Da allora, tutti i paesi hanno ripreso a crescere, tranne l'Italia e la Grecia. Il 2020 ha portato la pandemia, il 2021 una timida ripresa, ma nel 2022 e 2023 la crescita è stata lenta. Solo nel 2024 si registra un'accelerazione, ma per l'Italia è troppo tardi.​

L'anno fatidico: 2008

Il 2008 è l'anno zero di questa tragedia economica. Se si pone quell'anno come base 100, l'Italia nel 2024 si colloca attorno a 96 punti, dopo un lieve recupero rispetto al 94,64 del 2023.

Significa che, in termini reali e al netto dell'inflazione, le famiglie italiane dispongono oggi di un reddito inferiore di oltre il 4% rispetto a sedici anni fa. La Grecia sta ancora peggio, con un livello di benessere che non riesce a tornare ai livelli pre-crisi.​

Una coppia senza figli, con entrambi i partner che lavorano e guadagnano uno stipendio nella media, in Italia nel 2024 si ferma a 49.600 euro, che salgono a 50.700 a parità di potere d'acquisto.

È un reddito che non basta più a coprire le spese crescenti, complice un'inflazione che ha eroso il potere d'acquisto e un mercato del lavoro che non decolla.​

Le cause di un fallimento annunciato

Il mix letale che ha affossato l'Italia è noto: bassa crescita, produttività ferma, mercato del lavoro debole, vulnerabilità agli shock energetici e corsa dei prezzi.

La crisi energetica scatenata dall'invasione russa dell'Ucraina ha colpito duramente un paese già provato, con salari reali fermi e un aumento esponenziale della precarietà e del part-time involontario.​

Ma c'è di più. L'Italia ha il più alto divario salariale d'Europa, con stipendi medi più bassi del 12% rispetto alla media Ue.

La disuguaglianza cresce, con il rapporto tra il 20% più ricco e il 20% più povero salito a 6,3, contro una media europea di 5,1. Solo Grecia, Bulgaria, Romania e Ungheria fanno peggio.​

Il futuro è già passato

Il Presidente della Commissione europea, il 22 novembre, ha annunciato che "l'economia europea sta mostrando segni di ripresa, con una crescita prevista dell'1% nel 2024 e dell'1,4% nel 2025".

Ma per l'Italia queste parole suonano come un'eco lontana. Il ritardo accumulato è troppo grave, la crescita troppo lenta per colmare il gap.​

Mentre l'Europa corre verso un futuro di prosperità, l'Italia rimane ancorata a un passato che non riesce a superare. È un declino silenzioso, certificato dai numeri, vissuto dalle famiglie.

E la Grecia, unica compagna di sventura, non è certo un'alleata con cui condividere un primato così amaro.

LEGGI ANCHE
LASCIA UN COMMENTO

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.
I campi obbligatori sono contrassegnati con *

Sto inviando il commento...