La missione più ambiziosa dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), denominata
Rosetta, si è conclusa con un successo pieno e ridondante. Il lander Philae è atterrato sul nucleo della cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko. Mai nella storia dell’esplorazione spaziale un veicolo era riuscito in una tale impresa, atterrare sul nucleo di una cometa. Non sono mancati attimi di vera tensione e come se ci si ritrovasse nel bel mezzo di una riuscita sceneggiatura cinematografica, dopo l’ansia e la paura è scattato l’applauso che ha sancito il successo dell’operazione. Il centro di controllo dell’
Esa, situato nella città tedesca di Darmstadt, ha seguito passo passo l’avvicinamento del lander al suo obiettivo finale e quando, dalla superficie della cometa, il veicolo ha inviato il segnale tanto atteso alla sonda
Rosetta, che a sua volta lo ha trasmesso alla Terra, l’abbraccio è stato spontaneo e liberatorio. Nonostante tutti i timori, la discesa è andata bene e l'antenna è correttamente rivolta verso l'alto. Le prime conclusioni tratte grazie allo strumento italiano
Giada (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator), in grado di analizzare i grani che compongono il suolo della cometa, si può desumere che la cometa di
Rosetta sembra più antica del previsto, più polverosa di quanto immaginato e potrebbe essersi formata nella stessa regione dei pianeti rocciosi come la Terra.
http://youtu.be/ZPa7YB-5Gcw