Room. Stanza, Letto, Armadio, Specchio è il capolavoro di
Emma Denoghue, pubblicato nel 2010, edito Mondadori. Finalista al Man Booker Prize nel 2010 e vincitore del Premio Alex nel 2011, ha ispirato il film Room, vincitore del People's Choice Award come miglior film e candidato agli Oscar 2016, dalla regia di
Lenny Abrahamson e la produzione e sceneggiatura della stessa
Emma Denoghue.
Jack ha 5 anni e Letto, Armadio, Specchio, Tappeto, Lampada, Serpente di uova è tutto ciò che conosce; Stanza è tutto il suo mondo, mentre per
Mà è un capanno di undici metri quadri insonorizzato e chiuso con una porta blindata, che da sette anni le impedisce di vedere il Fuori. Nato e cresciuto dentro Stanza, per
Jack il Fuori non esiste e gli uomini che appaiono sullo schermo della tv non sono veri, tranne Old Nick che porta il cibo e butta Spazzatura; viene ogni sera puntuale, la porta fa
bip bip e si apre.
Mà vuole che
Jack rimanga dentro l’armadio e lui si mette sotto Coperta, tende l’orecchio e conta con le dita i cigolii del letto finché Old Nick fa quel rumore strozzato, e poi il silenzio.
Ma ormai
Jack è grande e deve ascoltare una storia, la vera storia, di quando Old Nick ha fatto salire sul furgoncino la sua
Mà con un inganno per poi rinchiuderla in una stanza ricavata dal capanno degli attrezzi. Ora
Mà ha in mente un nuovo piano per scappare dalla prigione, come il conte di Montecristo finge di essere morto, nascondendosi in un sacco, per poter allontanarsi, indisturbato, dall’isola, in modo analogo
Jack riesce a portare entrambi alla vita, a quella
Normalità negata loro per troppo tempo e che raggiungere si rivelerà molto difficile.
Emma Denughe racconta una tragedia attraverso gli occhi innocenti di un bambino di 5 anni che ignaro del nostro mondo, quello delle grandi e infinite cose, da nomi propri ai pochi oggetti che vive quotidianamente considerandoli come suoi amici. Jack vive i suoi primi 5 anni con spensieratezza e allegria. La sua
Mà riesce a fargli credere che quella sia la
Normalità e che il mondo, non sono altro che lui, la sua
Mà e il loro amore contenuto in undici metri quadri.
Room. Stanza, Letto, Armadio, Specchio è un romanzo che inevitabilmente emoziona e cambia il lettore, consapevole che sia ispirato ad una storia vera, il Caso Fritzl. E’ l’inferno di Elizabeth Fritzl che per 24 anni viene tenuta prigioniera in un bunker costruito da suo padre, Josef Fritzl, nella cantina della loro abitazione, presso
Amstetten.
Personalmente ho rivisto il coraggio di
Mà, la protagonista del romanzo di
Emma Donoghue, anche in Natasha Kampusch, una ragazza austriaca rapita a soli 10 anni e tenuta prigioniera in una stanza per 8 anni come lei stessa racconta coraggiosamente in un libro-testimonianza (3096 giorni). Sono storie di abusi, violenze, minacce che fanno pensare e ripensare a quanto l’essere umano possa essere crudele e spietato, ma sono anche storie di speranza e coraggio, di donne che non smettono mai di lottare per la libertà, sperando in una
Normalità e un lieto fine che probabilmente non verrà mai raccontato.