11 Mar, 2019 - 13:00

Università, dentro 1500 ricercatori. Vicina l'abolizione del numero...

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Università, dentro 1500 ricercatori. Vicina l'abolizione del numero chiuso. Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha firmato il decreto relativo al Piano straordinario di assunzioni per ricercatori universitari di tipo b previsto, con appositi stanziamenti, dall'ultima Legge di bilancio. Si tratta, in tutto, di 1.511 posti che, spiega Bussetti, consentiranno a molti giovani di inserirsi in un percorso che li vedrà impegnati in attività di ricerca e di insegnamento, con il passaggio, dopo tre anni, al ruolo di professore associato. Si tratta di 206 posti in più rispetto al Piano attuato dal precedente Governo: un segno concreto di quell'azione di rilancio del sistema universitario che vogliamo avviare a partire proprio dai giovani.  Quella che si sta attuando, prosegue il Ministro, è una misura che va letta insieme agli altri provvedimenti che abbiamo adottato, sempre in Legge di bilancio, per aumentare il numero di assunzioni nelle Università: dopo molti anni si torna a reclutare oltre il normale turn over. Abbiamo promesso maggiori attenzioni nei confronti dell’Università e stiamo dimostrando con i fatti che vogliamo davvero investire in questo settore. Per oltre 1500 ricercatori che avranno modo di ambire ad un posto di professore associato, sono decine di migliaia coloro i quali resteranno vittime, anche quest'anno, della selezione in ingresso per le facoltà a numero chiuso, con i percorsi afferenti a medicina e professioni sanitarie che presentano le maggiori criticità. In queste settimane emergono novità e si sarebbe giunti ad un accordo tra le due anime del Governo, rispetto alla revisione delle modalità di accesso alle facoltà a numero chiuso: Siamo vicinissimi alla revisione del sistema di accesso alle facoltà a numero chiuso, annuncia in una nota il presidente della Commissione Cultura della Camera, Luigi Gallo, insieme al deputato del Movimento 5 stelle Manuel Tuzi. Con la norma che abbiamo messo a punto, garantiremo il primo anno di corso aperto a tutti attraverso un tronco sanitario comune costituito da alcune di quelle facoltà sanitarie e scientifiche dove oggi rimangono parcheggiati gli studenti in attesa di riprovare il test di medicina: si procederà quindi senza test di accesso, scrivono. L’intervento prevede anche l’ampliamento del 20% dei posti per le facoltà di Medicina e Chirurgia, che in passato erano state l’epicentro dello squilibrio tra il numero eccessivo di iscritti e i posti disponibili. Il passaggio preliminare è l’abrogazione della legge 264 del 1999, quella che istituì il numero chiuso.
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