La Francia accelera sul servizio militare volontario. Il presidente Macron ha svelato il nuovo piano il 27 novembre 2025, la cui attuazione costerà circa 2 miliardi di euro nel 2026. Questa iniziativa, al centro del dibattito politico moderno, solleva interrogativi su risorse, logistica e implicazioni strategiche per la difesa nazionale.
Diversi paesi europei stanno rivedendo i requisiti di servizio militare in un contesto di crescenti tensioni. Il più recente è la Francia.
Si tratta di uno scenario che fino a pochi anni fa era impensabile. Il servizio militare volontario ha, infatti, provocato accese discussioni.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha tenuto, il 27 novembre 2025, un discorso nel quale ha annunciato la decisione sulla materia.
La Francia istituirà un “servizio nazionale” volontario della durata di 10 mesi, a partire dall’estate del 2026.
Il piano riguarda i giovani di età compresa tra 18 e 19 anni. Secondo le stime, coinvolgerà 3mila persone nella fase iniziale. L’obiettivo è quello di raggiungere 10mila partecipanti nel 2030 e 50mila nel 2035.
Tuttavia, i media francesi riportano che il Parlamento potrà autorizzare il reclutamento di giovani oltre a questi volontari solo in “circostanze eccezionali”.
Macron ha comunque escluso la reintroduzione del servizio militare obbligatorio. Ha affermato che questa misura è “promossa da coloro che non conoscono la realtà delle nostre forze armate” e che non corrisponde “alle esigenze delle nostre forze armate o alle minacce”.
Il presidente francese aveva già assicurato che il servizio militare volontario non implica l’invio dei giovani francesi in Ucraina.
La Francia non è l’unico paese europeo a optare per questa politica. Il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, mira a costruire l’esercito più forte d’Europa.
Sul tavolo c’è un piano per rafforzare le forze armate del paese grazie a una serie di riforme. Berlino punta ad aumentare il numero di soldati dagli attuali 180mila a 260mila, oltre ad altri 200mila riservisti, entro il 2035.
Il piano del governo Merz si concentrerà inizialmente sull’arruolamento volontario con maggiori incentivi. A partire dal 2026, tutti i diciottenni riceveranno un questionario sul loro interesse a prestare servizio.
Se però gli obiettivi non verranno raggiunti, il governo potrebbe ricorrere alla coscrizione obbligatoria.
L’accordo della coalizione di governo deve ancora essere approvato dal Parlamento tedesco, il Bundestag. I legislatori voteranno entro fine anno e, se verrà approvato, entrerà in vigore l'1 gennaio 2026.
Questi cambiamenti avvengono in un contesto di crescente tensione in Europa e a livello globale. L’aumento della spesa per la difesa e il ritorno della corsa agli armamenti caratterizzano il quadro geopolitico attuale, spinto da una Russia sempre più assertiva e da incertezze sul supporto americano alla sicurezza europea.
L'Europa si trova così davanti alla necessità di rafforzare la propria autonomia strategica in un clima di instabilità e nuovi rischi alla sicurezza. Il rafforzamento delle forze armate in Francia, assieme ai piani di riarmo di Germania e altri paesi, riflette questo spostamento verso una maggiore preparazione alla difesa.
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