27 Nov, 2025 - 17:29

Omicidio Poggi, Marco Gregoretti: "Mi aspetto nuovi indagati, fondamentale la testimonianza di Savu"

Omicidio Poggi, Marco Gregoretti: "Mi aspetto nuovi indagati, fondamentale la testimonianza di Savu"

Si continua a parlare dell'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. Dallo scorso marzo, risulta indagato con l'ipotesi di reato di omicidio in concorso con ignoti (o con Alberto Stasi, unico condannato) Andrea Sempio. 

Gli ultimi sviluppi riguardano la perizia affidata dal Tribunale di Pavia alla genetista Denise Albani, che avrebbe rilevato una compatibilità del Dna estratto dai margini ungueali della vittima proprio con il profilo del 37enne. O, meglio, della sua linea paterna.

Chiara Poggi, Andrea Sempio e il Dna: indizi e controversie

Intervistato da Tag24, il giornalista d'inchiesta Marco Gregoretti ha definito la vicenda un "balletto incomprensibile": secondo lui, in pratica, già diversi mesi fa periti del Tribunale ritenevano che il Dna fosse compatibile con quello dell'indagato.

Nonostante ciò, la questione ha continuato a essere dibattuta, spesso in maniera altalenante. "Penso che sia una storia già risolta, chiusa", ha dichiarato Gregoretti. Specificando, però, che questo "non vuol dire che Sempio sia colpevole".

"Il Dna attesta che la persona era lì, non che abbia commesso l'omicidio", ha proseguito. Secondo la difesa del 37enne, si tratterebbe anzi di un Dna da contatto indiretto, lasciato da Sempio, che frequentava la villetta, su qualche oggetto poi toccato anche da Chiara.

Gli altri elementi e i possibili nuovi indagati

Oltre al Dna, gli investigatori stanno valutando altri possibili indizi: tra questi, la cosiddetta "impronta 33" repertata sul muro delle scale dell'abitazione e una serie di telefonate "anomale" effettuate da Sempio prima dell'omicidio.

Anche lo scontrino del parcheggio di Vigevano, presentato nel 2008 come una sorta di alibi, è oggetto di valutazioni. Poiché, secondo quanto emerso finora, potrebbe essere stato procurato al 37enne da altri.

"La Procura sta vagliando tante testimonianze", ha affermato Gregoretti. "Secondo l'indiscrezione che ho ricevuto, il pm Napoleone e l'aggiunto Civardi sono molto interessati a ciò che potrebbe dire, in particolare, Flavius Savu".

"Si tratta senza dubbio di un elemento di rilievo", per il giornalista, "che potrebbe chiarire anche chi siano i famosi ignoti". Sul fatto che possano esserci a breve nuovi indagati, "se non ci sono già", Gregoretti si dice sicuro.  

Le piste alternative e il ruolo di Flavius Savu

Le indagini proseguono nel massimo riserbo, come è giusto che accada. Ci sono, però, "almeno quattro o cinque piste plausibili, dalla rapina andata male al santuario della Bozzola", ha proseguito Gregoretti, "basta unire i puntini".

"Quella che convince di più me è proprio quella del santuario. Innanzitutto per questa tendenza a volerne sminuire l'importanza, che secondo me è di per sé una confessione. Lì succedevano cose terribili".

"Per questo ritengo Savu fondamentale. Era latitante da anni, appena si è saputo che avrebbe potuto dire qualcosa è stato catturato e imprigionato. Ha dei supporti, video di cui lui stesso ha detto di avere paura".

"Si parla di rituali che avvenivano in una casupola, cose del genere. Cose in cui sarebbero coinvolte anche persone che facevano parte dell'entourage di cui si parla a proposito dell'omicidio di Chiara, senza entrare nel dettaglio". 

Gregoretti ha un'idea precisa, dunque. Ma saranno solo gli accertamenti degli inquirenti a portare, forse, alla verità. "Stasi? Secondo me è lo scopritore. Non ha ucciso Chiara, ma forse avrebbe potuto fare qualcosa per salvarla, consapevole dei rischi che stava correndo".

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