Marisa è il nome con cui chiamiamo uno strumento da cucina conosciuto anche come leccapentole. Perchè si chiama così?
La marisa è conosciuta come uno strumento indispensabile nel mondo della pasticceria. Chiamata anche
spatola da cucina o più semplicemente, leccapentole, consente di ridurre al minimo gli sprechi soprattutto quando si preparano impasti fluidi. La sua particolare conformazione, è composta da un manico abbastanza lungo e una spatola finale in silicone flessibile che permette di
raccogliere fino al fondo dei contenitori creme, salse e condimenti. I vantaggi della spatola da cucina sono diversi, e il suo utilizzo, dal dolce al salato, può davvero fare la differenza. Questo perché la sua consistenza morbida e versatile, garantisce ottimi risultati nel
mescolare impasti delicati. Pensiamo ad esempio gli albumi montati a neve, utilizzando i famosi movimenti dall’altro verso il basso per non smontare o rovinare la spumosità. C’è però un dettaglio curioso che pochi conoscono e che riguarda uno degli appellativi che le vengono attribuiti:
Marisa.

Marisa: storia e leggenda di un nome
Esistono
diverse versioni storiche, seppur non ufficiali, che ne giustificano la personificazione. Secondo una prima ricostruzione il nome Marisa deriverebbe dall’omonima pasticcera
maryse Monpetit, vissuta fra gli anni 1512 e il 1578. Questa donna, lavorava presso la corte reale di Francesco I di Francia. La leggenda narra di un esperimento culinario, o meglio di deliziosi biscotti di avena, per la cui realizzazione si rese necessaria la creazione di uno strumento ad hoc, che fosse in grado di
raccogliere fino all’ultimo
impasto. Proprio lei, Maryse inventò questa
spatola che le valse non solo il titolo di baronessa (con l’aggiunta del De nobiliare), ma anche l’appellativo omonimo attribuito allo strumento.

Esiste anche un’altra versione, che ci proietta alla fine del XIX secolo nel contesto di una ricca famiglia della nobiltà francese della Guascogna, i De Buyer. L’aneddoto questa volta riguarda il figlio
Léonard che si racconta fosse stato punito da bambino per aver indossato a mo’ di elmo una piccola ciotola sporca di impasto finendo per rovinare tutti i suoi bei vestiti. Diversi anni più tardi, Lèonard, dopo aver ereditato l’azienda di famiglia specializzata nella fabbricazione di utensili da cucina, decise di
inventare una spatola (in caucciù) che fosse in grado di
pulire il fondo dei contenitori dagli impasti più unti e ostinati. Il successo che ne conseguì, lo portò a depositare il marchio di fabbrica con il nome Maryse.

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