La Cina si prepara a rialzare la testa dopo due mesi durissimi a causa dell'epidemia di Covid-19. Il governo del Dragone ha perseverato nella strategia "Zero Covid", assai discussa nel resto del mondo, facendo rientrare l'allarme pur sacrificando la crescita economica. Shanghai e Pechino si preparano al lento ritorno alla normalità, tuttavia in entrambe le megalopoli rimangono in vigore una serie di restrizioni. A Shanghai è saltato ufficialmente il Film Festival.
La Cina intravede ormai la fine del tunnel al termine di un periodo lungo e faticoso causa Covid-19. Shanghai e Pechino, asse portante del Paese, hanno già riaperto gran parte dei distretti produttivi, anche se continuano gli screening di massa. A Shanghai, in particolare, tocca al distretto sudoccidentale di Minhang entrare nella fase di test di massa: tradotto, 2,7 milioni di residenti saranno tamponati nei centri specializzati. Nella giornata di mercoledì il polo finanziario del Dragone ha registrato 9 casi, l'obiettivo rimane quello dell'azzeramento totale.
Anche Pechino, colpita in maniera meno significativa dall'ondata epidemica, prova a tornare alla normalità sbloccando le principali arterie collettive: trasporti, negozi, ristoranti, palestre. Rimane in vigore anche nella capitale l'obbligo di screening individuale ogni 48 ore. In ogni caso, la notizia di nuovi test a tappeto è sufficiente per agitare i mercati azionari. Il cauto rialzo in apertura vira rapidamente in territorio negativo, prima di chiudere a -0,76%.
Nel resto del mondo, soprattutto in Europa, si fanno i conti con le nuove varianti Omicron Ba.4 e Ba.5. Intanto Moderna fa sapere che alla fine dell'estate potrebbe giungere un nuovo vaccino in grado di contrastare Omicron, tutto dipenderà dalla conferma degli esiti positivi dei test di laboratorio sin qui effettuati. Sul versante russo, invece, il ministro della Sanità Mikhail Murashko fa sapere che il vaccino Sputnik ha tagliato il traguardo pari a 500 milioni di dosi somministrate nel mondo.