I dati del monitoraggio della Fondazione Gimbe sul Covid-19 per la settimana 13-19 luglio.
La Fondazione Gimbe, nel consueto report sull'andamento dell'epidemia da Covid-19 sulla settimana 13-19 luglio, certifica un aumento dei parametri eccezion fatta per il numero di contagi, dove la frenata è evidente.
Partendo proprio da qui, nel periodo in esame il numero di contagi giornalieri cala del 13,3% sulla settimana precedente assestandosi a una media di 90mila cosi ogni 24 ore. La Campania è la regione che traina questo andamento (-18,8%), ci sono tuttavia sei regioni in cui invece il trend è opposto, seppur senza grandi conseguenze (la Val d'Aosta segna +28,8% ma con una popolazione molto ridotta e dunque più suscettibile di variazioni). Allargando il campo sono 71 le province con un minor numero di contagi (su 109, Napoli la più virtuosa con -24,2% e Gorizia la peggiore con +28,7%). Infine, capitolo incidenza che registra valori sempre molto alti, superiori alla soglia dei 500 casi ogni 100.000 abitanti, più della metà sfondano il muro dei 1.000: la maglia nera a Chieti con 1.605.
Tiene poi banco il capitolo reinfezioni alla luce della diffusione delle varianti Omicron Ba.4 e Ba.5, ormai prevalenti. I dati parlano di un aumento ridotto, pari allo 0,9%, che porta l'impatto sul totale dei casi all'11,7%. Meno contagi però non significa meno tamponi: il dato dei test è sostanzialmente neutro (+1,7%) con oltre 2,5 milioni di screening effettuati, cresce il rapporto di positività al 20,8% (+2,2%).
Panoramica che si chiude con il dato sulle ospedalizzazioni, il più rilevante e influente del quadro generale. Crescono sia le occupazioni di posti letto nei reparti (+12,9%) che in terapia intensiva (+10,1%) con una tendenza più esponenziale in rianimazione. In termini percentuali, risulta occupato il 17,1% dei posti letto in area medica (43% dell'Umbria il caso limite), mentre il 4,5% delle rianimazioni (non ci sono regioni in difficoltà sotto questo ambito). Leggera salita degli ingressi giornalieri in terapia intensiva, 49 di media nel periodo in esame.
Al quadro più statistico si accompagna quello maggiormente epidemiologico su decessi e vaccini: i primi viaggiano a una media di 118 al giorno, +14%, valore allineato con le altre tendenze e ultimo a scendere progressivamente. Viceversa, le vaccinazioni hanno risentito dell'allargamento della platea dei vaccinabili (ora agli over-60), facendo salire la quota a oltre 16 milioni di italiani.
I maggiori effetti si hanno sulle prime vaccinazioni, +13% su base settimanale, specialmente nella fascia d'età 5-11 anni ma anche per gli over 50 (+24%). Rimane ancora potenzialmente vaccinabile il 7,7% della popolazione, limitatamente alla copertura sale al 38,3% la protezione nella fascia più giovane (5-11 anni), all'83,7% la protezione con terza dose. Boom di prenotazioni per il secondo booster (quarta dose, +190%) con una media giornaliera di 12mila somministrazioni.
Il commento del presidente Nino Cartabellotta ai dati del bollettino: