Binge drinking, cos’è e in cosa consiste l’allarmante fenomeno che si sta sempre più diffondendo tra i giovani.
Letteralmente abbuffata alcolica, consiste nell’abuso di alcolici e superalcolici.
Le tremende conseguenze di questa attività possono arrivare immediatamente o nel lungo periodo e possono provocare anche la morte.
Il binge drinking è una pratica alcolica sempre più frequente tra i giovani.
In continua crescita anche in Italia, la pratica del binge drinking è molto in voga tra i 18 e i 34 anni.
Variabile da contesto a contesto, consiste generalmente nell’assunzione di 5 o più bevande alcoliche al di fuori dei pasti e in un breve lasso di tempo.
L’obiettivo estremo di queste abbuffate è la completa ubriacatura e la perdita di controllo che può sfociare anche in intossicazione.
Gli episodi di binge drinking si verificano soprattutto durante feste ed eventi di gruppo e soprattutto nel fine settimana.
Gli individui interessati, ingeriscono volutamente e ripetutamente alcolici e superalcolici e gli effetti devastanti per la salute possono insorgere nell’immediato, dopo ore o giorni.
Il quadro completo del binge drinking è costituito da:
Il binge drinking può causare gravi rischi per la salute dell’individuo ma anche per la sicurezza di tutti.
La pericolosità deriva dall’eccessiva quantità di alcool assunta da un individuo e dalla ripetuta modalità di ingestione che amplifica gli effetti negativi per il corpo e per la psiche.
Nonostante, in molti casi, questa attività abbia carattere solo occasionale, purtroppo, molte volte si trasforma in una pratica abituale che può portare a vere e proprie patologie fisiche e psichiche.
La dipendenza da alcool, l’astinenza, la depressione, i disturbi del sonno, i disturbi sessuali, l’irritabilità, problemi di performance cognitive, di apprendimento e memoria sono solo alcuni degli effetti negativi causati dal binge drinking.
Va sottolineato inoltre, che questo fenomeno alcolico può causare anche pericolosi sbandamenti e vuoti mnemonici a lavoro o a scuola, ma anche nelle normali attività quotidiane.
Non solo difficoltà nelle relazioni personali, ma anche seri pericoli per la propria vita.
I gravi rischi in cui si può incorrere dopo un’abbuffata alcolica sono molteplici come incidenti, violenza, atti di vandalismo e gravidanze indesiderate.
Nel lungo periodo, inoltre, possono manifestarsi problemi e danni al sistema cardiaco, ormonale, neurologico, gastrointestinale, ematico, immunitario, muscolo-scheletrico, a livello fetale nelle donne in gravidanza e sulla salute mentale con la riduzione della capacità di attenzione, concentrazione, e possibile stato confusionale.
Il sistema di sorveglianza ha l’obiettivo di effettuare un monitoraggio completo sullo stato di salute della popolazione adulta italiana, tra i 18 e i 69 anni, attraverso la rilevazione sistematica e continua delle abitudini e degli stili di vita più diffusi.
Secondo i dati, la pratica alcolica è diffusa per il 42% tra i 18-34enni, la percentuale scende al 16% nella fascia di età tra i 35-49 anni e al 9% tra i 50-69enni.
Il forte consumatore di alcolici e superalcolici è generalmente un uomo; solo il 2% delle donne assume questa modalità di consumo di cocktail, birra e vino e in misura minore di liquori.
Nel nostro Paese, inoltre, vengono evidenziate nette differenze tra le regioni settentrionali e quelle meridionali.
In Trentino il binge drinking riguarda circa il 24% dei ragazzi nella fascia di età compresa tra 18 e 34 anni, mentre in Emilia Romagna interessa un giovane su dieci, e infine in Campania, si conta solo il 3% di binge drinker.