Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha commentato i risultati delle elezioni 2022. Risultati che, contrariamente da quanto previsto da molti, hanno riservato una piacevole sorpresa per il partito. Successo ottenuto soprattutto grazie allo zoccolo duro del sud, dove i 5 Stelle hanno sempre riscosso grande consensi.
Il leader del Movimento ha parlato in conferenza stampa da Montecitorio, aprendo proprio su quello che, come definito dallo stesso Conte, è stato un vero successo per il partito. Ci volevano fuori dai giochi ma il risultato del M5s è un grande successo che ci restituisce un grande consenso. Un successo che, però, comporta anche delle responsabilità nei confronti degli elettori. Conte, ha quindi proseguito su quelli che sono gli obiettivi dei 5 Stelle in questa nuova legislazione: Saremo in Parlamento a difendere i valori e i principi costituzionali, non faremo alcuno sconto.
Ovviamente non è mancato un passaggio sul reddito di cittadinanza, vero e proprio cavallo di battaglia del Movimento. Se verrà toccato il reddito di cittadinanza, l'opposizione sarà durissima e inflessibile. Se qualcuno ha delle idee equivoche su questo è meglio che se la chiarisca subito, perché c'è anche la prospettiva di un esercizio provvisorio.
Il leader dei 5 Stelle ha commentato anche i risultati delle altre forze politiche, partendo proprio da coloro che hanno ottenuto un importante successo. Facciamo gli auguri alle forze del centrodestra. FdI ha ottenuto una chiara vittoria e faccio gli auguri a Giorgia Meloni per il ruolo di responsabilità che la aspetta.
Ma dopo i complimenti sono arrivate anche le accuse nei confronti del Pd, reo di aver parlato di Conte: Letta oggi ha puntato il dito contro di me molto esplicitamente. Credo che quando c'è una sconfitta, un leader non debba cercare capri espiatori. Non voglio entrare nelle dinamiche del Pd, vorrei però ricordare che bisogna dire pane al pane vino al vino. Un dialogo che, però, potrebbe essere riallacciato a seconda di cosa verrà fuori dalla riunione interna del Pd. Con l’agenda Draghi Letta ha venduto un progetto politico che non c’era. Non ci sarà alcun dialogo, bisogna capire che Pd verrà fuori dal confronto interno che ci sarà. All’esito di quello vedremo se ci saranno le condizioni per riallacciare il dialogo. Ogni situazione va ponderata, avremo la possibilità di valutare la situazione nel Lazio. Abbiamo accumulato molta esperienza sul comportamento del gruppo dirigente del Pd. Non sarà facile dialogare con noi e saremo molto più prudenti del passato".
A preoccupare, però, è il futuro dove le cose potrebbero non andare proprio nel migliore dei modi Siamo preoccupati per il futuro e per la prospettiva di un’azione riformatrice del centrodestra anche a livello costituzionale. Quando non si è maggioranza reale nel paese è bene non avventurarsi in riforme costituzionali senza il consenso di una larga parte delle altre forze politiche altrimenti si rischia quello che avvenne a Renzi con il referendum.