Marco Mengoni ha raccontato di aver fatto un test del Dna per gioco e di aver scoperto di essere italiano solamente per il 35%.
Da qui nasce anche la volontà di ribadire che la musica deve essere inclusiva e che c'è bisogno di un'apertura verso le altre culture.
Ecco che cosa ha raccontato il cantante viterbese riguardo il suo nuovo album:
"Ho avviato un percorso di scrittura molto interessante per il secondo capitolo di ‘Materia’.
Il messaggio che voglio trasmettere deve essere chiaro: nella musica non possono esistere confini e barriere. E combatteremo contro chi cerca ancora di costruirle.
L'idea è nata anche dopo aver fatto - un po' per gioco un po' per curiosità - un test del Dna, scoprendo che solo per il 35% sono italiano ed è pochissimo. Immaginavo di più. Sono un meticcio, come lo siamo tutti.
Questa scoperta è andata di pari passo con la scrittura del disco. In qualche modo anche il disco è solo per il 35% italiano, l'altro 65% è contaminato da culture musicali e suoni completamenti diversi da quelli che sono abituato ad ascoltare (anche attraverso l'uso di strumenti insoliti e di parole prese a prestito da lingue diverse, dal maori allo spagnolo).
Il concept è quello della pelle perché è bello attraversare un’altra persona. Mi piace il contatto con gli altri e anche entrare in contatto con gli altri perché è come se continuassi sempre ad arricchirmi.
Il riassunto di tutto questo concept è racchiuso nel brano Unatoka Wapi, il pezzo del disco che ha avuto più contaminazioni. Fatto di pancia e con una grandissima ritmica che è stata ri-arrangiato da Cristiano Crisci che conosce molto bene la ritmica africana.
Per arricchirci culturalmente dobbiamo conoscere e capire nuove culture, facendole penetrare nel tessuto della nostra pelle. Ed è un bene che un disco che parla di confronto con la diversità esca proprio ora.
In un’epoca difficile come quella che stiamo vivendo batto i pugni sul tavolo e dico che dovremmo attraversarci e comprenderci nella conoscenza gli uni con gli altri.
I confini dal mio punto di vista non hanno senso di esistere. E' stupido fare guerre per questo e quello che sta succedendo nel mondo mi fa male".
Durante un'intervista al Corriere e al Fatto Quotidiano, Marco Mengoni ha parlato del nuovo album e delle collaborazioni con artisti del calibro de La Rappresentante di lista e di Samuele Bersani.
Con quest'ultimo il cantante viterbese ha prodotto il brano "Ancora una volta". Ecco come parla delle diversità con Samuele Bersani:
Nell'album è presente anche il brano "Caro amore lontanissimo", scritto da Sergio Endrigo:
Sulla collaborazione con La Rappresentante di Lista: