Giornata di incontri per Giorgia Meloni. Il presidente del Consiglio si è recato a Sharm El Sheikh per la Cop 27, la Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, in programma dal 6 al 18 novembre. Con lei c'era anche il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto. Ai margini della Conferenza, Meloni ha avuto un colloquio con il Presidente israeliano Isaac Herzog, poi ha incontrato anche il primo ministro della Repubblica federale democratica di Etiopia, Abiy Ahmed, il primo ministro del Regno Unito, Rishi Sunak e la premier finlandese Sanna Marin.
Il vertice Onu, ospitato in Egitto e giunto alla ventisettesima edizione, vedrà coinvolti i capi di Stato e di Governo sulla scottante tematica del cambiamento climatico. Obiettivo "fare pressione sui Paesi ricchi extraeuropei", chiamati a dare il proprio contributo e "pagare la loro parte", come sottolineato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Nei negoziati che si svolgeranno a Sharm El Sheik l'obiettivo è coordinarsi in ambito europeo sulla riduzione delle emissioni, concordando un impegno comune per tutti i Paesi europei. Prevista anche la partecipazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden. È stato invitato anche Luiz Inacio Lula da Silva, vincitore delle elezioni in Brasile che entrerà in carica solo a gennaio 2023. Spiccano le assenze del presidente della Cina, che ha il triste primato di Paese più inquinante al mondo, e di Vladimir Putin. Nel rappresentare l'Italia, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ribadirà la sua adesione all'impegno di riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030, assunto dell'Europa, e del raggiungimento delle emissioni zero entro il 2050.
Un primo accordo è stato concordato nella sessione di apertura del vertice sul clima: discutere nel corso dei lavori i finanziamenti rivolti alle Nazioni più povere per far fronte ai danni causati dal riscaldamento globale. Tali Paesi, poco responsabili dei disastri climatici rispetto a quelli più sviluppati, chiedono la creazione di un sistema di finanziamento per far fronte a danni che ammontano già a decine di miliardi di dollari.
Nel mirino dei Paesi europei ci sono principalmente gli Stati Uniti e la Cina, chiamati ad un contributo verso i Paesi poveri di fronte al cambiamento climatico. "Dobbiamo fare in modo che gli Stati Uniti e la Cina ci siano davvero", perché gli europei sono "gli unici a pagare", ha detto il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron.
Un Patto di solidarietà climatica fra Stati ricchi e Stati emergenti. Questo l'appello del segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, in apertura della Cop 27.
Il segretario generale delle Nazioni Unite è intervenuto oggi durante la seconda giornata della Conferenza.