Il governo si è riunito ieri pomeriggio alle ore 18. Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, assieme ad i Vicepremier Matteo Salvini ed Antonio Tajani, ha ospitato i mistri Casellati, Calderoli, Fitto e Lollobrigida per discutere delle riforme. L'approvazione della manovra di bilancio ha reso l'esecutivo libero di iniziare a lavorare ai prossimi passaggi: quelli più peculiari che daranno identità all'esperienza di governo. I temi all'ordine del giorno erano sostanzialmente due: Presidenzialismo ed Autonomia differenziata. Il primo caro a Forza Italia, il secondo alla Lega. Giorgia Meloni sta nel mezzo e sogna la doppietta. Nelle settimane scorse si è parlato molto di un Premier dubbioso sul progetto dell'autonomia che preoccupa le regioni del Sud. Tuttavia, secondo quanto emerge in seno al summit tenutosi poche ore fa, sembra vincere la linea della totale sintonia tra i partiti di governo.
Autonomia: quando? L'Intesa raggiunta nel governo è per il via libera preliminare al disegno di legge sull’autonomia differenziata già nelle prossime riunioni del Consiglio dei ministri. L’approvazione dovrebbe arrivare al termine di un percorso che prevede riunioni tecniche - la prima in programma martedì - e approdare al primo ok entro il 12-13 febbraio, data delle Regionali in Lombardia, dove la Lega dal 2017 lavora al progetto. Motivo, forse, dell'accelerazione voluta sul tema dalla Lega e quindi dal Ministro Calderoli. Il quale spiega i prossimi passaggi: il disegno di legge deve essere sottoposto al parere della Conferenza delle Regioni e poi tornare in Cdm per l’approvazione definitiva prima di approdare in Parlamento.
I leghisti lo dicono da settimane: accelerare su autonomia poiché richiede tempi meno lunghi rispetto al presidenzialismo. Il quale resta comunque sul tavolo. Lo spiega anche la nota diffusa da palazzo Chigi:
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