Cessione crediti Superbonus. Il Governo ha deciso di rivedere il sistema di bonus e superbonus 110%, tranne che per le operazioni di ristrutturazione già in corso.
Dall'entrata in vigore del decreto, con la sola eccezione per le operazioni già in corso, non sarà più possibile per i soggetti che effettuano tali spese optare per il cosiddetto sconto in fattura né per la cessione del credito d’imposta agli enti pubblici. In definitiva per i nuovi interventi legati ai bonus già attivi, e che tali resteranno fino a nuove decisioni da parte del governo, non si potrà più ricorrere alla cessione del credito o allo sconto in fattura, ma si dovrà necessariamente sfruttare la detrazione fiscale portata in dichiarazione dei redditi. Questo significa che il cittadino dovrà prima spendere per poi recuperare la somma nel corso degli anni successivi.
Dopo le proteste del mondo dell’edilizia e di parte della maggioranza, Forza Italia in testa, il governo potrebbe valutare alcune modifiche al decreto, per quanto i margini di manovra resterebbero molto ristretti, come ricorda il Messaggero. Nel vertice previsto domani a palazzo Chigi con le associazioni di categoria dei costruttori parteciperanno anche Abi, Cassa Depositi e Prestiti e Sace. Questi ultimi due soggetti potrebbero svolgere un ruolo per risolvere lo stallo dei cantieri. Tra le ipotesi sul tavolo c’è quella della cartolarizzazione dei crediti rimasti bloccati.
Tema delicato quello dello sblocco della cessione dei crediti. Il senatore Guido Liris, capogruppo FdI in Commissione Bilancio del Senato, ne ha parlato ai microfoni della trasmissione L’Italia s’è desta condotta da Gianluca Fabi e Emanuela Valente su Radio Cusano Campus:
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