06 Mar, 2023 - 17:55

Tumori in Ue, studio italiano conferma un calo del tasso di mortalità

Tumori in Ue, studio italiano conferma un calo del tasso di mortalità

Attraverso un efficace lavoro di squadra, le Università di Milano e Bologna (coordinate rispettivamente Carlo La Vecchia ed Eva Negri) hanno contribuito alla rilevazione e alla pubblicazione dei dati aggiornati sulla letalità dei tumori nell’Unione Europea (Ue). La vetrina mediatica del risultato finale è la rivista Annals of Oncology, la voce ufficiale della Società Europea di Oncologia Medica.

Prendendo in considerazione l’arco temporale compreso tra il 2018 e il 2023, i tassi di mortalità sono scesi del 6,5% tra gli uomini e del 3,7% tra le donne. Complessivamente, quasi 6 milioni di pazienti sono guariti da forme tumorali e cancerogene dal 1989 a oggi, a cui vanno sommati gli 1,24 milioni di sopravvissuti nel Regno Unito.

Purtroppo ci sono invece dei dati in crescita, che riguardano soprattutto le donne anziane: +1% di decessi per i tumori polmonari e +3,4% per i tumori al pancreas.

Timori in Ue, le previsioni: obiettivo ridurre del 35% i decessi entro il 2035

Lo studio ha richiesto un notevole dispendio di energie per la raccolta dei dati, evidenziando in particolare la situazione italiana e il suo confronto con gli scenari del resto del continente: per esempio, tra i tumori maggiormente mortali c’è quello ai polmoni (+5,6%), con un andamento perfettamente sovrapponibile in Spagna (+5%) e molto più esponenziale in Francia (+14%).

Oltre alla raccolta e all’elaborazione dei dati, la seconda parte dell’opera è stata compiuta attraverso le previsioni future, basandosi sia sui risultati ottenuti che sulla banca dati più grande al mondo: quella dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Who). Le tendenze che sono state osservate sono duplici e contrarie: da un lato la riduzione dell’incidenza della mortalità tumorale rispetto al totale dei decessi; dall’altro l’aumento in valore assoluto dei decessi dovuto al progressivo invecchiamento della popolazione. Nel 2023 poco più di 1,4 milioni di persone perderanno la vita a causa del cancro.

Carlo La Vecchia, che ha curato la metà meneghina dello studio, ricorda che l’obiettivo è riassunto nello slogan 35 by 35, dunque il calo del 35% dei tumori mortali entro il 2035. A oggi una forte possibilità, ma solo se il trend si confermerà favorevole. Il consiglio da docente di medicina è quello più generale possibile: condurre una vita sana, specialmente dal punto di vista alimentare, per scongiurare al massimo le forme più comuni di malattie che poi degenerano in tumori: obesità, diabete, alcolismo. Ma serve anche migliorare diagnosi, terapie ed efficaci dei vaccini antivirali.

Negri: "Il covid-19 non ha aiutato"

Nel proseguimento della sua disamina Negri conferma che la preoccupazione principale riguarda i tumori al pancreas, i cui segnali non sono particolarmente positivi. Circa il 30% dei decessi viene attribuito al consumo di tabacco, specialmente nelle donne di età più avanzata. Desta preoccupazione anche il tumore al colon-retto tra le giovani donne del Regno Unito, dove è probabile la presenza contemporanea di sovrappeso e obesità insieme ad altre pratiche scorrette e dal consumo di alcol e tabacco.

Questi fattori nocivi influenzano anche altre neoplasie come i tumori alla mammella durante la fase di menopausa, nonché per quelli a utero, stomaco e colon-retto. La conclusione dell'analisi di Negri è che il covid-19 abbia pesato nella cura delle forme tumorali, sia di quelle superficiali che di quelle più complesse.

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Mattia Polver
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